Gite bellottiane in Lombardia
Nell'anno 1744, Bernardo Bellotto, in viaggio dal Veneto verso il Piemonte sabaudo, si trovò a transitare, sostare e lavorare nella Lombardia austriaca. Fu un passaggio eccezionalmente prolifico, che ha lasciato traccia in alcuni disegni e in undici vedute finora note, tutte verosimilmente realizzate entro quell'anno fruttuoso. A commissionare i quadri erano state figure di rilievo dell'aristocrazia cittadina, a cominciare dall'arcivescovo della città, il cardinale Giuseppe Pozzobonelli, eletto proprio nel 1744 alla cattedra di Ambrogio e Carlo. Assieme ai lui chiesero i servigi del pittore anche alcuni altri esponenti di famiglie aristocratiche lombarde, quali i Simonetta e i Perabò.
Il cardinale Pozzobonelli commissionò a Bellotto una veduta della piazza milanese dove si affiancano le chiese di Sant'Eufemia e San Paolo Converso (la tela è esposta in mostra) perché qui vivevano tre parenti stretti del presule: il fratello Gian Claudio chierico di San Paolo e due nipoti suore, ospiti del contiguo convento della Maddalena. Inoltre, il cardinale commissionò al pittore anche un pendant che illustrava una Veduta di Vaprio sull'Adda , dove si trovava la villa di campagna di Innocenza Pozzobonelli Visconti, sorella del cardinale. Il piccolo ma spettacolare paese di Vaprio d'Adda - già ripreso da più punti di vista cinquant'anni prima dal vedutista olandese Gaspar van Wittel - fu soggetto di altre vedute bellottiane, commissionate al pittore dal conte Antonio Simonetta e da sua moglie Teresa Castelbarco, che a Vaprio possedevano vasti “tenimenti”.
Da Vaprio, Bellotto si trasferì nei pressi di Varese per realizzare due vedute del paese e dalla villa di Gazzada (oggi a Brera ed esposte in mostra), commissionategli dai padroni della villa stessa, Gabrio e Giuseppe Perabò, due nobili varesini molto intimi del cardinal Pozzobonelli.
Fu forse il principe boemo Giorgio Cristiano di Lobkovic – eletto governatore militare di Milano proprio in quel 1744 – a commissionare a Bellotto la Veduta del Castello Sforzesco di Milano ripresa dalla Piazza d'armi, oggi conservata in un collezione della Repubblica Ceca ed eccezionalmente presente in mostra. Resta invece un mistero per chi Bellotto abbia dipinto la sublime Veduta del Palazzo dei Giureconsulti , (oggi di proprietà del Castello Sforzesco di Milano e anch'essa in mostra). Poiché il primo proprietario noto di questo quadro fu l'inglese Thomas Hollis, e poiché questo “milordo” si trovava a transitare per Milano tra il 1748 e il 1749, si può forse ipotizzare che questa fosse una classica veduta di Milano a uso dei nobili viaggiatori, un'immagine da portarsi a casa come souvenir. Se così fosse, attenzione: gli studiosi suppongono che dovesse esistere anche un necessario pendant che, però, ancora non è emerso. Per cui, occhi aperti! Un nuovo Bellotto con veduta milanese potrebbe improvvisamente balzar fuori dai meandri del collezionismo privato.