Energia, Nord a rischio blackout
Terna rafforza l’interrompibilità per fronteggiare le emergenze
pBenedetto equilibrio del sistema elettrico. Avevamo penuria di centrali di generazione prima della fine del millennio. Con la corsa alla liberalizzazione del 2000 siamo passati alla sovrabbondanza, popolando il territorio di centrali a turbo gas. Poi, negli ultimi anni, la grande razionalizzazione che vede in testa l'ex monopolista Enel con un copioso piano di dismissioni. E ora, ancora un po’ in sordina, l'effetto boomerang. Insomma, un nuovo allarme penuria, specie al Nord. Provocato, per la verità, da fattori esterni: la crisi delle centrali nucleari francesi che alimentano scambi elettrici con l'Italia, fino allo scorso anno dominato dal nostro import. E poi le lentezze nel potenziamento delle reti di scambio transrontaliere, sulle quali si confidava per realizzare il grande sogno di un sistema integrato paneuropeo. E ancora: i ritardi nella modernizzazione-digitalizzazione dei sistemi di rete con un esteso sistema di accumuli elettrici a batteria, per meglio amalgamare la crescente generazione da fonti rinnovabili con il classico termoelettrico.
Così l'allarme
Ed ecco la prima eclatante conseguenza: Terna, il gestore nazionale della rete di trasmissione elettrica, rafforza la co- siddetta interrompibilità, ovvero il meccanismo offerto tipicamente alle imprese medio-grandi che offre uno sconto sulle forniture elettriche in cambio della disponibilità a vedersi istantaneamente staccata la corrente per un po’, in caso di bisogno, per far fronte alle carenze momentanee del sistema. Il bando per ulte- riori 500 megawatt di potenza interrompibile istantanea per il primo trimestre del 2017 è stato appena emanato. È, per ora, una misura precauzionale. Destinata a rafforzare il normale cuscinetto di sicurezza di circa 3.300 MW disposto per il 2016 (nel 2015 erano 3.800).
Il preannuncio un mese fa, quando l'amministratore delegato di Terna, Matteo Del Fante, si era detto «un po’ preoccupato» per lo stop ai reattori nucleari francesi, che per ragioni di reciproca convenienza alimentano di notte gran parte del fabbisogno elettrico italiano, in cambio di qualche forniture italiana di giorno quando i cugini d'oltralpe ne hanno bisogno. Una buona soluzione, che fa perno sulle differenti caratteristiche dei due sistemi elettrici: il nucleare non può essere mai spento e quindi rischia di sprecare energia nei momenti di bassa richiesta, la grande capacità di modulazione italiana grazie al parco di moderne centrali a gas.
Effetto boomerang
Un sistema che ha funzionato piuttosto bene degli scorsi anni, a parte qualche clamoroso incidente come l'improvvisa interruzione di un passaggio elettrico della Svizzera che il 28 settembre 2003 ha spento la luce in quasi tutta Italia. Nel frattempo abbiamo razionalizzato la nostra sovrabbondanza di produzione elettrica. Forse un po' troppo. Un vero rischio di blackout ancora non c'è, tranquillizzano i capi di Terna. Ma qualche tensione dopo le festività natalizie potrebbe esserci. Di qui le doverose azioni precauzionali, con la pubblicazione del bando supplementare di interrompi ha per 500 MW per il periodo dal 1° gennaio al 31 marzo prossimi nelle zone di mercato Nord e Centro-Nord. Il termine per le adesioni è stato fissato per il 27 dicembre anche se il portale di Terna consentirà l'inserimento delle offerte economiche fino al giorno successivo, con la pubblicazione degli esiti giovedì 29 dicembre.
DAL 1° GENNAIO 2017 La società ha previsto la pubblicazione di bando per 500 megawatt di elettricità che si può staccare istantaneamente