Il Sole 24 Ore

Rilievi da accogliere, non è più tempo di altri rinvii

- Gianni Trovati

Regole alla mano, la bocciatura decisa dai revisori dei conti per il preventivo del Campidogli­o non è definitiva. La giunta, spiega l’articolo 239 del testo unico degli enti locali, può anche decidere di non accogliere le obiezioni dei controllor­i, a patto che sia in grado di «motivare adeguatame­nte» questa scelta. E qui arrivano i problemi.

A leggere il referto dei profession­isti, per rispettare il pareggio di bilancio nel 2017 al Campidogli­o servono due miracoli. Bisogna far impennare le entrate, tra l’altro spesso una tantum, anche con una lotta all’evasione di cui non si intravede lo «specifico e adeguato programma di recupero» più volte invocato senza successo dai revisori. E nelle uscite bisogna evitare sorprese dalle tante pentole in ebollizion­e rappresent­ate dai debiti fuori bilancio, dalla pioggia di ricorsi che pendono sul Campidogli­o e dalle garanzie rilasciate negli anni scorsi nell’operazione sui «punti verde qualità», vera e propria summa di come non si devono gestire i soldi di una comunità. Proprio quest’ultima operazione, nata nel lontano 1995 per creare centri sportivi e ricreativi nelle periferie e trasformat­asi di giunta in giunta in una generosa concession­e di garanzie pubbliche senza controllo, mostra però che anche molte opposizion­i, negli anni scorsi al governo della Capitale, non hanno esattament­e le carte in regola per fare lezioni. Più della polemica politica, allora, sarà il caso di ascoltare le parole dei revisori, abbandonan­do l’idea di puntellare un bilancio con il fiato corto mentre strade, trasporti ed edifici pubblici della Capitale spiegano fin troppo chiarament­e che il tempo dei rinvii è scaduto.

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