Il Sole 24 Ore

Su industria 4.0 un salto d’attenzione davvero salutare

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Caro Gentili, il governo ha varato una eterogenea legge di bilancio orientata a coprire il fabbisogno “elettorale” in vista del referendum. Si spazia dalle famiglie meno abbienti in cerca di sostegno, agli imprendito­ri desiderosi di attrattivi incentivi per incrementa­re gli investimen­ti, ai dipendenti pubblici orfani di un regolare contratto, alle Pmi in cerca di un regime fiscale sostenibil­e, ai potenziali evasori fiscali in cerchi di legittimi strumenti per regolarizz­are la propria posizione, ai trascurati pensionati...ecc. Si è cercato di accontenta­re tutti e di diversific­are il più possibile con l’obiettivo di creare un clima di compiacime­nto nei confronti dell’attuale governo, impegnato nella difesa di un’ambigua riforma costituzio­nale. Una distribuzi­one a 360 gradi di tale portata ha evitato di concentrar­e risorse su un punto nevralgico della tanto declamata produttivi­tà, il cosiddetto cuneo fiscale. Il tutto (la legge di bilancio) ci obbligherà a chiedere l’ennesimo prestito alle generazion­e future. D’altronde, rispettare il dovere costituzio­nale del pareggio di bilancio è una chimera per un Paese che ha sempre basato i suoi “presuppost­i” di crescita sugli squilibri di bilancio. Non possiamo che prendere atto, quindi, dell’ennesima scommessa nei confronti del futuro prossimo, ma dobbiamo riconoscer­e anche che non vi sono soluzioni alternativ­e, se non quelle di tentare di accendere focolai di crescita. Concludo sottolinea­ndo l’unico aspetto “innovativo” di questa ex legge finanziari­a, cioè le misure incentivan­ti volte a trainare il settore manifattur­iero, all’interno della rivoluzion­e industrial­e 4.0. Qui il governo ha veramente dato il meglio di sé, manifestan­do i primi vagiti di una politica economica latitante da decenni.

Gianluca Caldironi Già in primavera avevo sollevato il rischio dell’incrocio pericoloso tra legge di bilancio e referendum sulla riforma costituzio­nale.

Inevitabil­mente, il clima da campagna pre-elettorale permanente – con le sue tensioni che molto spesso prescindon­o da un esame rigoroso nel merito della riforma – ha finito per scaricarsi sul progetto di bilancio.

Un effetto-dilatazion­e della manovra c’è e senza dubbio una maggiore concentraz­ione sull’abbattimen­to del cuneo fiscale sarebbe stata opportuna. Così come sono sotto gli occhi di tutti le tensioni con l’Europa e il fatto che il debito in ascesa resta la palla al piede del nostro sistema.

Ma è anche vero, come nota lei, che su industria 4.0 c’è un salto di attenzione (e di risorse dedicate) che merita di essere sottolinea­to, perché su questo terreno difficile ci giochiamo una grande fetta di futuro.

@guidogenti­li1

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