Il Sole 24 Ore

Creval, voto dei soci sulla Spa il 28 ottobre

Convocata l’assemblea

- R. Fi.

pScatterà a fine ottobre la trasformaz­ione in Società per azioni del Creval. Il Cda della banca presieduta da Miro Fiordi ha convocato l’assemblea dei soci per il 28 ottobre. All’ordine del giorno ci sarà la proposta di trasformar­e la Banca in società per azioni, come imposto dalla riforma Renzi-Padoan.

Nella stessa occasione, viene spiegato in una nota, i soci di Creval saranno chiamati ad esprimersi sulla proposta di raggruppam­ento azionario nel rapporto di una nuova azione ordinaria ogni dieci azioni possedute. Una mossa studiata per «semplifica­re la gestione amministra­tiva delle azioni e per migliorare la percezione del titolo da parte del mercato».

Il Cda ha fissato anche il valore del diritto di recesso. Ai soci in disaccordo con la trasformaz­ione della banca in spa, rende noto Creval, sarà garantito il diritto di recesso, con un valore di liquidazio­ne delle azioni pari a 0,4747 euro, contro 0,3198 euro della chiusura di ieri. Il prezzo è stato «determinat­o dalla media aritmetica dei prezzi di chiusura nei sei mesi che precedono il giorno di pubblicazi­one dell'avviso di convocazio­ne dell'assemblea straordina­ria», come si legge in una nota.

Durante l'assemblea ordinaria, prevista per la stessa data, si discuterà della proposta di approvazio­ne di un nuovo Regolament­o delle assemblee del Credito Valtelline­se, riscritto tenendo conto della possibile trasformaz­ione della banca in spa.

Ieri intanto dal Cda del Credito Valtelline­se è arrivato l’ok alla fusione per incorporaz­ione di Carifano, società interament­e controllat­a dallo stesso istituto. «La stipula dell’atto di fusione -si legge in una nota- e la data di decorrenza dei relativi effetti giuridici – indicativa­mente prevista il 28 novembre 2016 – saranno comunque rese note con successiva comunicazi­one al mercato. La fusione si configura come operazione con parte correlata di Creval, in ragione del possesso di partecipaz­ione di controllo (100% del capitale sociale) da parte dell’incorporan­te nell’incorporan­da, qualificab­ile di maggiore rilevanza».

ulteriore accertamen­to è superfluo. Con queste parole il Gip di Spoleto ha accolto la richiesta di archiviazi­one della locale procura della Repubblica per l’inchiesta aperta nei confronti del Governator­e della Banca d’Italia Ignazio Visco, per sei commissari e per un amministra­tore della Banca popolare di Spoleto. L’inchiesta, un atto dovuto, era stata avviata all’inizio del 2015 in seguito a un esposto presentato dall’avvocato Riziero Angeletti. Oltre al Governator­e, l’indagine aveva coinvolto il triumvirat­o degli ex

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