Come accorgersi se il promotore «toppa»
Storie vere e sanzionate di consulenti sul crinale tra appropriazioni, false rendicontazioni e dossier titoli in «tilt»
I nomi non sono importanti. I comportamenti sì. È dai comportamenti delle « vittime » come da quelli dei «presunti» carnefici infatti che si impara a evitare errori come quelli commessi dai clienti di promotori finanziari ( anche di primarie società di distribuzione) tutti, per vari motivi, sanzionati dalla Consob. Con una premessa d’obbligo e di rito: il numero delle sanzioni irrogate nei confronti dei professionisti continua a essere poco significativo sul totale dei promotori in attività, un segno che la categoria nel suo complesso “tiene”. A tendere, i poteri di vigilanza sul settore verranno assunti dall’Ocf (l’Organismo di vigilanza e tenuta dell’albo unico dei consulenti finanziari, presieduto da Carla Rabitti Bedogni - vedere intervista in basso) e vedremo se le “scivolate” continueranno e con quale frequenza. Per esempio quella di S. G., che di punto in bianco, oltre ai prodotti “smerciati” dalla casa madre, si mette a vendere strumenti finanziari di una società diversa, basata in Lussemburgo, sostenendo di fronte ai clienti che si trattasse di investimenti suggeriti dalla stessa casa madre. Risultato: perdite per 332.500 euro. Chiamata in causa, la banca mandante non solo negava di aver mai promosso, collocato o negoziato tali prodotti, ma pure di averli mai visti “transitare” sui dossier titoli dei clienti, oltre a non averli mai rendicontati in qualunque modo. Ora, alcuni dei clienti, i più accorti, se ne sono resi conto per tempo. Sono stati loro a inoltrare i reclami che hanno portato il mandante ad aprire un audit interno. Altri no. Dunque i primi soggetti a essere chiamati alla vigilanza sulle transazioni effettuate sono proprio i clienti. In u n a l t r o c a s o (A.S.) tra promotore e cliente si è innescato un giro di rendicontazioni contestate che hanno portato all’intervento della banca (anche in questo caso un’importante istituto di credito).
La banca, dopo la contestazione ha avviato verifiche a tappeto sugli altri clienti del promotore, scoprendo che vi erano altri otto reclami per false rendicontazioni. In dettaglio uno dei clienti lamentava l’azzeramento, nel giro di poco meno di un anno, di un patrimonio di 786mila euro. Agli ispettori della banca il cliente dichiarava di disconoscere le operazioni di disinvestimento che avevano portato alla spoliazio- ne del conto. E alla distrazione delle somme attraverso conti correnti riconducibili al promotore.
Ci si può chiedere come sia stato possibile perdere di vista lo stato di salute del proprio conto tanto a lungo, visto che non si trattava propriamente di un dossier di « movimento». Ma evidentemente le capacità manipolatorie del consulente erano tendenti al luciferino, visto che in un altro caso, a fronte di un patrimonio di 1.380.000 euro la giacenza effettiva era risultata di 958 euro.
Anche qui la decisione degli uomini di Giuseppe Vegas è stata la radiazione del promotore finanziario. Ma verrebbe da dire che se l’autovigilanza delle «vittime» fosse stata più reattiva e meno supinamente disponibile ad accogliere le tesi del professionista i nfedele probabilmente il «danno emergente» sarebbe stato di gran lunga inferiore.