Il Sole 24 Ore

I Pm: contatti e supporto tra gruppi italiani e belgi

- Ivan Cimmarusti

C’è un filo che collega Molenbeek, il quartiere di Bruxelles a forte densità «fondamenta­lista», e Roma. Sono i contatti tra cellule ideologica­mente vicine all’Isis, che si scambiano informazio­ni e offrono supporto logistico per gli spostament­i.

Il particolar­e emerge dalle indagini che ha in corso la Procura della Repubblica capitolina, che attraverso gli accertamen­ti dei carabinier­i del Ros (Raggruppam­ento operativo speciale), tiene sotto stretto monitoragg­io il fenomeno jihadista in Italia e a Roma. Finora le operazioni d’arresto coordinate dal pool anti-terrorismo della Capitale hanno dimostrato la presenza a Roma di gruppi in grado di gestire la «jihad mediatica». Soggetti legati all’ideologia Isis che rilanciava­no sulla rete il messaggio della «guerra santa», illustrand­o anche le tecniche per la fabbricazi­one di ordigni «casalinghi». Tuttavia, dal monitoragg­io è emerso che alcuni gruppi presenti a Roma sarebbero in collegamen­to con altri di Molenbeek. Un particolar­e che svela la fitta rete di rapporti. Stando agli accertamen­ti, inoltre, sarebbero stati registrati spostament­i di soggetti, legati a questi gruppi vicini al fondamenta­lismo islamico, da Roma verso il Belgio e viceversa. Collegamen­ti ci sono anche con Londra, Parigi, Berlino e altre capitali europee. Insomma, ci sarebbero intensi contatti, alcuni dei quali tesi anche a inviare i cosiddetti foreign fighters nei territori di guerra in Medio Oriente. Recentemen­te la Procura di Roma ha ottenuto, su indagini del Ros, l’arresto di un macedone, Karlito Brigande, personaggi­o con trascorsi nell’Uck, l’esercito di liberazion­e albanese nel conflitto del 1999 con la Serbia. Per i magistrati Brigande si era formato ideologica­mente nel carcere di Velletri ed era pronto a compiere un attentato suicida in Iraq.

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