Bruxelles il giorno dopo, tra solidar ietà e supervigilanza
Sul sito del Sole 24 Ore una carrellata di immagini per ripercorrere la giornata dopo i tragici attentati a Bruxelles: la commossa cerimonia davanti alla Borsa, con un minuto di silenzio per le vittime, le strade della capitale belga presidiate dalle forze di polizia. avevano precedenti penali per rapina a mano armata, ma non erano stati collegati all’integralismo islamico dagli investigatori.
Lo sforzo della polizia belga è tutto concentrato ora sulla cattura del quarto uomo, ancora non identificato. Grazie alla testimonianza di un tassista che ha trasportato martedì mattina i tre uomini in aeroporto, le forze di polizia hanno perquisito un appartamento nel quartiere Schaerbeek della capitale belga. Nella casa, gli inquirenti hanno trovato tra le altre cose 15 chili di esplosivo TATP (perossido di acetone), 150 litri di acetone, 30 litri di acqua ossigenata, alcuni detonatori, valigie cariche di chiodi e viti.
Durante la stessa perquisizione, in un cestino della spazzatura per strada è stato trovato un computer, nel quale Ibrahim El Bakraoui ha lasciato una specie di testamento audio. Nella registrazione, l’uomo che si è dato la morte nell’aeroporto di Bruxelles, dice «di essere in fuga perché ricercato ovunque, di non sapere cosa fare, e di non volere ritrovarsi in una cella insieme a lui», secondo quanto ha riferito alla stampa un inquirente.
Non è chiaro alla polizia belga se il «lui» sia un riferimento a Salah Abdeslam, il terrorista arrestato venerdì scorso. Proprio perché ancora alla ricerca di uno dei quattro terroristi sospettati di aver compiuto gli attentati di martedì, il governo belga ha deciso di mantenere al massimo livello, vale a dire a 4, il grado di allerta nel paese. L’aeroporto di Zaventem rimarrà chiuso fino a sabato, mentre la partita di calcio Belgio-Portogallo che doveva svolgersi a Bruxelles il 29 marzo si giocherà invece a Leiria.
Intanto, si è tenuto ieri in Belgio un minuto di silenzio per ricordare le vittime degli attentati. Secondo l’ultimo bilancio, tra i morti vi sono 10 francesi, tre americani, due inglesi, due colombiani, un equadoregno e un peruviano. Secondo la Farnesina, una cittadina italiana è ancora dispersa: Patrizia Rizzo, 48 anni, una funzionaria della Commissione europea, che potrebbe essere rimasta uccisa nell’attacco. L’incertezza sul suo destino è legata al fatto che le vittime non sono ancora tutte state identificate.
Le indagini sui due attentati stanno avendo luogo mentre da più parti il Belgio è sotto accusa. In particolare, da Ankara, il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha rivelato che lo stesso Ibrahim El Bakraoui era stato arrestato in Turchia in giugno ed espulso verso il Belgio. Una volta arrivato in questo paese, l’uomo sarebbe stato liberato perché i suoi legami con il terrorismo islamico non sarebbero stati provati. «Li avevamo informati che era un foreign fighter - ha detto Erdogan - ma hanno ignorato il nostro avvertimento».Ieri sera, le autorità belghe non hanno né confermato né smentito.
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