Tronchetti: prospetti più chiari sui rischi dei bond delle banche
Tronchetti Provera: Banca d’Italia e Consob fondamentali per il funzionamento del sistema
Servono prospetti informativi più chiari sul rischio di investimento che corrono i piccoli risparmiatori quando acquistano obbligazioni bancarie: «Bisognerebbe in poche righe chiarire qual è il rischio» dice Marco Tronchetti Provera, intervistato a Radio 24-Il Sole 24Ore. «Bisogna agire subito» afferma l’imprenditore che difende Bankitalia e Consob: «Sono istituzioni fondamentali per il funzionamento del sistema».
Marco Tronchetti Provera, 67 anni, milanese, sposato, tre figli, Ceo della Pirelli, uno dei simboli del capitalismo italiano. Manager, imprenditore, finanziere, tra i più pagati in Italia.
Dottor Tronchetti, da erede di Gianni Agnelli a venditore della Pirelli ai cinesi, un passo avanti o indietro? Avanti. Perché? Noi rimaniamo azionisti, i cinesi ci danno in eredità fabbriche e mercato. La Pirelli è più forte.
L’avvocato Agnelli diceva: “Quando una cosa è buona perla Fiat, è buona anche per l'Italia”. Lei invece ha detto: “Ho fatto la cosa migliore per la Pirelli”. Nel suo orizzonte l’Italia non c'è più?
La sede rimarrà in Italia, la ricerca rimarrà in Italia. Per spostarla dall’Italia il 90% degli azionisti deve volerlo fare: oggi noi abbiamo il 35%.
E perché è sicuro di aver fatto il bene della Pirelli?
Perché la Pirelli aveva una parte più debole che erano i pneumatici autocarro. Dal 15esimo posto, con questa, che è un'acquisizione industriale per noi, diventiamo i quarti. Loro sono azionisti finanziari, noi siamo gestori industriali.
Lei quale modello industriale vede per l’Italia?
L’Italia la vedo come un’economia aperta che può attrarre molti capitali e ha molta creatività. Se uniamo i capitali stranieri – in Italia ce ne sono, ma non abbastanza – con la creatività, la capacità di innovazione, la passione italiana, l' Italia può avere un futuro molto positivo.
Oggi siamo anche in una vera crisi di fiducia nel sistema bancario.È un polverone o è giustificato?
Si è creato un grande polverone su alcuni temi reali.
Ma c'è stata una grave carenza di controllo nel caso delle quattro banche salvate dal governo?
Che ci sian ostate carenze è chiaro. La responsabilità va definita da coloro i quali stanno indagando.
Ecco, però, il fatto che il governo abbia chiamato Cantone a gestire l’arbitrato con chi ha perso i soldi, e non la Banca d'Italia o la Consob, non è una condanna, per le due?
Banca d’Italia e Consob rimangono due organismi terzi, fondamentali per il funzionamento del sistema. Se coinvolti in questa indagine, credo che sarebbero diventati parte. Con un’indagine che cerca le responsabilità delle persone – perché ci sono responsabilità – fatta dall’esterno, penso che sia meglio.
Il governatore Visco ha detto che la responsabilità prevalente è dei media. Non le sembra un po' troppo?
La responsabilità prevalente è di chi ha truffato i risparmiatori. Poi i media sono la cassa di risonanza.
Ma Banca d'Italia e Consob le hanno le responsabilità?
Lo verificherà Cantone e con lui la sua squadra. Come strutture istituzionali certamente no, perché sono strutture serie. Poi che i singoli possano aver sbagliato, questo succede ovunque.
A rischio, comunque, c’è la fiducia dei risparmiatori. Il direttore del Sole ha scritto: “Per risolvere il problema della fiducia, è indispensabile che un vero banchiere abbia il coraggio di imporre chiarezza nelle condizioni di sottoscrizione per i risparmiatori”. Ha ragione?
Ha totalmente ragione, ma non è solo il tema di un vero banchiere, è un tema di sistema: bisognerebbe in poche righe chiarire agli investitori qual è il rischio. Ma va fatto subito? Va fatto subito sapendo che se uno ha degli interessi più alti, e un vantaggiopiù alto, si prende un rischio.
Lei dice non è il problema di un banchiere però se intanto un banchiere comincia dà la linea. C' è un banchiere adatto, secondo lei?
Secondo me ci sono, c'è più di un banchiere adatto e io penso che presto qualcosa succederà. Non me lo dice uno? Gliene dico due se vuole: Ghizzoni e Messina senz’altro lo possono fare, come Alberto Nagel. Tre, gliene ho dati.
Senza questa chiarezza però si rischia, la valanga?
Senza questa chiarezza si rischia, spero non la valanga, ma certo la perdita di fiducia questo sì, e questo va evitato a tutti i costi.
Senta per essere chiarissimi: la difesa del risparmio, con il bail-in in vigore dal primo di gennaio, è o no l’emergenza numero uno del Paese?
È la chiarezza, non è che sia l’emergenza. La chiarezza su quali sono i rischi che un investitore prende e quali sono gli investimenti più sicuri, questo deve essere chiaro sulla prima pagina del foglio di carta che ogni investitore firma.
Dottor Tronchetti, lei è stato il primo top manager più pagato in Italia, trascinando gli stipendi di tutti gli altri. Oggi guadagna non so ,164 volte il guadagno mediodi un dipendente Pirelli. Ma non è troppo?
Tolga la demagogia, metta i fatti. Io ho guadagnato molto solo in circostanze molto chiare: quando l’azienda ha guadagnato moltissimo. E non mi sono mai dato uno stipendio, i comitati del Consiglio, fatti da indipendenti, nominati dalle minoranze hanno sempre votato a favore di incentivi legati al risultato. Per fortuna delle aziende, e anche mia, ho avuto per due volte nella vita in modo specificogrossi vantaggi, e le mie aziende sono sempre andate bene.