Rendimenti per “allodole”
Come posso capire che un investimento è rischioso?
Rischioso è un aggettivo generico. Ad esempio per un investitore professionista acquistare o vendere opzioni può risultare privo di rischio se effettuato nel modo giusto e con le giuste coperture mentre per un investitore poco evoluto le opzioni possono risultare un terreno davvero minato. C’è quindi un rischio oggettivo legato alla tipologia di strumento (i titoli azionari sono generalmente più rischiosi rispetto ai titoli di Stato di un Paese con un rating elevato) ma c’è anche una componente soggettiva del rischio che varia in base alle competenze individuali dell’investitore. In questo campo c’è un consiglio importante da dare ai piccoli risparmiatori: non farsi attirare da alti rendimenti che in molti casi fungono da “allodola” e possono essere forieri di pesanti perdite in conto capitale. Quale è la soglia per capire che un rendimento è alto e quindi potenzialmente più rischioso? Per capirlo bisogna prima conoscere la differenza tra rendimento nominale e rendimento reale. Il rendimento nominale è quello che si legge nel prospetto di un investimento, quello reale è dato dalla differenza tra il rendimento nominale e il tasso di inflazione. I risparmiatori devono insospettirsi in particolare di elevati rendimenti reali promessi. Ne consegue che quando in un Paese l’inflazione è molto alta è giustificabile che siano alti anche i rendimenti nominali degli investimenti degli istituti che emettono titoli in quel Paese. Ma se i tassi nominali offerti sono ad esempio del 10% a fronte di un’inflazione del 2% (rendimento reale dell’8%) allora vuol dire che il prodotto è molto rischioso.