Creval ora ipotizza il ritorno della cedola
primo trimestre del CreditoValtellinese fabensperareper il «conseguimento degli obiettivi definiti» per il 2015, che prevedono un target di utile a 70 milioni. A segnalarlo in una nota è l’istituto guidato da Miro Fiordi, che ha chiuso i tre mesi con un risultato netto di 23,4 milioni, in forte crescita rispetto al sostanziale pareggio registrato nel primo trimestre dello scorso anno. «Gli obiettivi del piano industriale 2015 sono alla portata - spiega Fiordi - e siamo anche avanti rispetto alle stime del trimestre».
Dalla cessione di Icbpi, di cui Creval è primo azionista con il 20,4%, Fiordi conta di ottenere capitale utile al rafforzamento del patrimonio, tema su cui la Vigilanza europea si mostra sempre più sensibile. Il manager, a gli analisti, ha aperto all’ipotesi di un ritorno a una cedola ordinaria: «Sono tre anni che non diamo il dividendo, se la gestione ordinaria sarà in utile in modo significativo mi piacerebbe dare una piccola soddisfazione ai nostri soci». Nella trimestrale, sebbene i crediti alla clientela si attestino a 18,6 miliardi, in diminuzione del 2,1% rispetto ai 19 miliardi di fine 2014, «la riduzione appare in rallentamento». Complessivamente, i proventi operativi raggiungono229milioni, registrandouna flessione di 1,8% rispetto a 233 milioni del periodo di raffronto.
Buoni segnali arrivano dai flussi di nuovi crediti anomali, che risultano in rallentamento, mentreinuoviprestitialleimprese e le richieste di nuovi mutui (+90% nei primi 4 mesi dell’anno rispetto all’anno scorso, a 167 milioni) «sembrano confermare i primi segnali di inversione del ciclo negativo».