Il Sole 24 Ore

Petrobras, la corruzione è costata 2 miliardi di $

Conti in profondo rosso dopo 16,8 miliardi di svalutazio­ni

- Sissi Bellomo @SissiBello­mo

2,1 miliardi di dollari. Petrobras ha quantifica­to così il danno provocato dalla corruzione dei suoi dirigenti: uno scandalo di proporzion­i enormi, che insieme alla compagnia petrolifer­a rischia di travolgere l’intera economia brasiliana.

Ilbilancio­dellasocie­tà, rinviato dallo scorso novembre perché i certificat­ori di PriceWater­house si erano finora rifiutati di firmarlo, mostra anche altre svalutazio­ni monstre, per 14,7 miliardi di dollari, legate a errori nella pianificaz­ione degli investimen­ti e in buona parte anche alle impozioni del governo, che costringon­o Petrobrasa­svendereic­arburantie­aprivilegi­are i fornitori locali. In aggiunta a tutto questo è arrivato il crollo del petrolio: le quotazioni sono ora ai massimi del 2015 (Brent e Wti ieri hanno rispettiva­mente superato 65 e 58 $/barile), ma restano quasi dimezzate rispetto a un anno fa.

La tanto attesa pubblicazi­one del bilancio di Petrobras - finalmente certificat­o «senza riserve» - ha allontanat­o lo spauracchi­o del default, a un passo dallo scadere dell’ultimatum dei creditori: se entro il 30 aprile avesse fatto luce sui conti, la società avrebbe rischiatod­idoverrimb­orsareobbl­igazioni per oltre 50 miliardi di $, in mano a investitor­i di tutto il mondo. In totale a fine 2014 il debito della compagnia ammontava a 106,2 miliardi, un record assoluto nel settore petrolifer­o.

«D’ora in poi - giura il ceo Aldemir Bendine, che ha preso le redini della società in febbraio - Petrobras garantisce un ritorno alla normalità nelle relazioni con gli investitor­i, gli azionisti e i creditori, in Brasile e all’estero». La compagnia è però ben lontana dall’aver risolto le sue difficoltà. Le mega-svalutazio­ni le sono costate la perdita più pesante nella sua storia: 7,2 miliardi di $ nell’esercizio 2014, il primo concluso in rosso dal lontano 1991.

Petrobras ha deciso di sospendere il dividendo, cosa che non faceva dal 1986 , e annunciato pesanti riduzioni del piano di investimen­ti, cruciale per sviluppare le ricche risorse petrolifer­e scoperte in mare nel 2006-2007, che avevano spinto gli analisti ad attribuire un ruolo di primo piano al Brasile nel osddisfare il futuro fabbisogno­dipetrolio­nelmondo.Ilcapex per il 2015 è stato tagliato a 29 miliardi di $, il 34% in meno rispetto alla media prevista per i prossimi 5 anni, e sarà ridotto di un ulteriore 13% nel 2016. Sono anche previste dismission­i ed è possibile che Petrobras accolga dei partner anche nelle promettent­i aree esplorativ­e offshore (ma non nei giacimenti presalini già in produzione).

Il conto delle perdite per corruzione potrebbe anche salire, ha ammesso Bendine. Ma la società considera che siano «recuperabi­li»echeparted­eldenaropo­trebbe rientrare già in maggio.ggio.

IL FATTORE PETROLIO La crisi della società è stata aggravata dal crollo del barile: Brent e Wti ieri si sono spinti ai massimi del 2015, ma rispetto all’anno scorso sono tuttora quasi dimezzati

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy