Rcs, Costa nominato presidente
“pattino” organizzato da Mediobanca, che ha riunito il 38,9% del capitale “storico” per l’assemblea di Rcs (l’accordo scadeva al termine dell’assemblea cui ha partecipato il 58,97% del capitale), ha retto alla grande consentendo lo svolgimento dell’adunanza e il rinnovo degli organi sociali in un clima di insolita serenità. Nessun intervento polemico da parte della frastagliata compagine azionaria, neppure dal socio di minoranza Urbano Cairo, anche recentemente critico sulla gestione del gruppo, ma partecipazione attiva della componente sindacale dei giornalisti. Unipol/Finsoe, titolare del 4,6% e in dichiarato appoggio “esterno” alla lista di maggioranza, non ha partecipato all’assemblea. Come pure non ha partecipato Pandette (2,6%), finanziaria degli eredi Rotelli, in sintonia con il presidente del consiglio di sorveglianza di Intesa-SanPaolo, Giovanni Bazoli, che ha il “lascito morale” dello scomparso Giuseppe Rotelli. Se i due azionisti fossero confluiti sul la lista di Assogestioni, ci sarebbe stata una conta all’ultimo voto per assegnare i posti alle minoranze. Così invece non è stato e l’editore Urbano Cairo, che dalla sua aveva i suggerimenti a favore di alcuni proxy advisor, è riuscito a conquistare un posto in consiglio per il capolista Stefano Simontacchi, commercialista quarataquattrenne, managing partner dello studio legale Bonelli-Erede-Pappalardo, con il sostegno del 6,7% del capitale(dicuiil4,6%disuo).Assogestioni, con il 12,7% fatto tutto di investitori istituzionali, ha potuto esprimere due amministratori: Dario Frigerio (fino a febbraio 2010 a capo di Pioneer) e Paolo Colonna (che ha ricoperto diversi ruoli nel mondo delprivate equity e della consulenza).
La lista di maggioranza, sostenuta dal patto temporaneo sul 38,9% del capitale (oltre a Medio- banca, che ha promosso l’accordo, hanno aderito Fca, Della Valle, Pirelli e Intesa), ha ottenuto con poco più del 39% i sei posti riservati alla lista più votata: Maurizio Costa (presidente), Pietro Scott Jovane (confermato ad), Teresa Cremisi, Laura Cioli, Tom Mockridge e Gerardo Braggiotti. Il presidente uscente, Angelo Provasoli, ha confermato di aver maturato la scelta di lasciare il gruppo già da qualche tempo (e di questo sono stati informati gli azionisti), «con qualche rimpianto, ma anche con soddisfazione per quanto stato fatto dal board in una situazione complessa». Da parte sua il neo presidente Costa si è detto «onorato di essere stato chiamato alla presidenza di un gruppo così prestigioso».
L’assembleaharinnovatoanche il collegio sindacale e autorizzto il board a disporre delle azioni proprie nell’ambito di eventuali operazioni industriali.