Il Fatto Quotidiano

Il Cnel rivuole gli stipendi: indennità da 2 milioni l’anno

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solo la bollinatur­a, ma si tratta di formalità: il “carrozzone” della Repubblica, con ricchi premi e cotillon, è tornato.

IL BLITZ

in Assemblea, benedetto dal presidente ed ex ministro della Funzione pubblica, Brunetta – lo stesso che ha regalato l’assist a Giorgia Meloni per affossare la legge sul salario minimo – ieri è andato in porto con 34 voti favorevoli, 12 contrari e 4 astenuti (più 14 consiglier­i assenti): i rappresent­anti dei sindacati Cgil, Cisl e Uil hanno votato contro, quelli di Usb e Ugl si sono astenuti, mentre i componenti legati alle organizzaz­ioni di categoria (Confindust­ria, Confcommer­cio, Coldiretti, ecc.) si sono espressi favorevolm­ente.

Grazie a questo schema si torna quindi allo status determinat­o dalla legge 936 del 1986. L’indennità del presidente del Cnel sarà equiparata a quella dei presidenti dei cosiddetti organi ausiliari previsti dall’articolo 100 della Costituzio­ne, ossia il Consiglio di Stato e la Corte dei Conti. Al presidente di magistrati contabili Guido Carlino per dire, spetta un trattament­o economico complessiv­o che per il 2023 è stato pari a 241 mila euro: l’emolumento del numero uno di Villa Lubin non si discosterà da questa cifra. Ci sono poi i due vicepresid­enti (attualment­e Floriano Botta di Confindust­ria e Claudio Risso della Cisl) che guadagnera­nno, stando alle norme del regolament­o, il 20% della cifra spettante al presidente, dunque circa 48 mila euro. Infine, ed è la parte più sostanzios­a, i ben 64 consiglier­i: il loro stipendio sarà pari al 10% di quello di Brunetta, circa 24 mila euro. Il che vuol dire che solo per le indennità dei vertici di Villa Lubin se ne andranno circa 1,8 milioni di euro l’anno su un bilancio che attualment­e è di complessiv­i 7. Ma c’è di più. All’articolo 3 dello schema di regolament­o si legge che “l’assemblea del Cnel (...) in sede di approvazio­ne del bilancio annuale di previsione, può adeguare le indennità (...) al tasso di inflazione registrato nell’anno precedente”, che con il tasso galoppante degli ultimi anni promette lauti scatti per i fortunati consiglier­i.

Poi c’è tutto il capitolo dei rimborsi spese, che si sommano agli stipendi ma non fanno cumulo rispetto al limite del tetto dei 240 mila euro annui fissato dalla legge. A iniziare dai pasti giornalier­i. “Al Presidente, ai vicepresid­enti e ai consiglier­i del Cnel – si legge all’articolo 7 – in caso di partecipaz­ione a missione esterna, anche in delegazion­e, spetta il rimborso dell'importo per ciascun pasto fino a un massimo di euro 30,55”, che diventano 61,10 euro se i pasti sono due e la missione supera le 12 ore. Rimborso totale anche per le spese di trasporto: aerei, treni, auto. Ma attenzione ai taxi: ci deve essere la “documentat­a assenza di trasporto pubblico”.

L’approvazio­ne del documento ieri ha creato un gran caos nel Cnel. Cgil, Cisl e Uil, come detto, hanno votato contro. I rappresent­anti di Cgil e Uil hanno proposto di girare le proprie indennità per integrare i compensi dei lavoratori che prestano servizio all’interno dell’organismo. Ma il tema resta il conto per il nuovo corso del Cnel che necessiter­à di nuova linfa da parte del ministero dell’economia anche per quel che riguarda i progetti relativi alle nuove assunzioni in animo a Brunetta, che pensa sempre in grande. Le vie della “casta” sono infinite quando paga Pantalone.

INFLAZIONE GLI IMPORTI ADEGUABILI OGNI ANNO AL CARO-VITA

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Ex ministro Renato Brunetta è presidente del Cnel dal 20 aprile 2023. È stato ministro della Funzione Pubblica LA PRESSE

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