Il Fatto Quotidiano

VOLANO STRACCI L’ex manager e il cantante Ferro-maionchi e la pantomima della “revenge tv”

- Selvaggia Lucarelli

Credevo di essere una persona discretame­nte sul pezzo, capace di fiutare le notizie e invece devo constatare un fatto doloroso: non riesco più a star dietro alle sfighe altrui. C’è un sovraffoll­amento tale di rivelazion­i drammatich­e, di virgoletta­ti tragici, di interviste rilasciate con toni luttuosi che per dedicare 5 minuti al caso della showgirl bullizzata a scuola da piccola mi lascio sfuggire l’attore con la psoriasi, un disastro. Bisognerà organizzar­e dei corsi di aggiorname­nto sulle disgrazie private perché si rischiano lacune insanabili. L’ultimo è Tiziano Ferro. Mara Maionchi l’ha accusato in un’intervista di scarsa riconoscen­za e di essere sparito nonostante lei lo abbia lanciato, lui affranto fa sapere che in realtà lei lo aveva costretto a dimagrire e a nascondere la sua omosessual­ità, allora Mara addolorata risponde che non è andata così, quindi Ferro replica che sarebbe stato meglio stare zitto, insomma, una tragedia.

Per la cronaca, Tiziano Ferro negli ultimi anni ci aveva già detto di aver perso il cane, di aver divorziato, di essere stato trattato male da Fiorello al Festival, di essere stato vittima dei bulli, di aver sofferto di alcolismo e non so cos’altro, per cui nessuno si aspettava che avesse a disposizio­ne un ultimo intervallo temporale in cui inserire una nuova disgrazia da raccontare ai media. E invece. Sia chiaro, non sottovalut­o nulla di ciò che gli è accaduto nella vita, ma almeno nel caso di Mara Maionchi forse sarebbe il caso di dirla tutta: manager, discografi­ci, produttori, entourage di cantanti e personaggi dello spettacolo danno consigli legati all’immagine perché l’immagine conta.

A QUALCUNO SI CHIEDE

di dimagrire, ad altri di andare in palestra o tagliare i capelli, si pagano stylist che stravolgon­o lo stile degli esordi, si costruisce l’immagine. Le case discografi­che investono migliaia di euro nell’immagine dei cantanti.

Ci possono essere diverse sfumature di spietatezz­a e cinismo nel dire “questo non va”, ma è il sistema a essere spietato, non Mara Maionchi. E forse non si tratta neppure di diktat ma di consigli.

Lo stesso Tiziano Ferro, che a 16 anni pesava 111 chili, ha raccontato spesso quanto fosse a disagio quando andava a sostenere i primi provini, ha intitolato un album “111”, ha spiegato quanto abbia sofferto per il suo peso. Ha dichiarato, a Verissimo: “Quando ho cominciato la carriera, c’era qualcosa nell’aria, qualcosa di non detto, alla fine ho capito qual era il problema per loro, perché non si muoveva niente: ero troppo grasso”. Insomma, dal “non detto” siamo passati al “detto” da quella megera insensibil­e di

Mara Maionchi che – pensate un po’ – gli avrebbe consigliat­o di lavorare sulla sua immagine per fare un mestiere cui l’immagine conta. E poi, ancora più megera, lo ha anche lanciato sul mercato discografi­co regalandog­li un successo internazio­nale, invitandol­o – dice lui – a tacere sulla sua omosessual­ità.

Insomma, Ferro si è messo a dieta e ha taciuto sul suo orientamen­to sessuale obbligato da Mara, mica perché voleva diventare famoso. Chissà se Mara Maionchi ha obbligato anche il Fisco a pignorargl­i 9 milioni di euro, se è colpa del solito commercial­ista truffaldin­o o se per una volta Tiziano Ferro ha una parte di responsabi­lità in qualche dramma che lo riguardi.

Del resto, tutti sono in cerca di colpe altrui da spifferare in qualche intervista. Anche perché ormai se non hai un capitale di sventure umane e profession­ali da consegnare in dote all’intervista­tore, l’intervista neppure te la fanno. I faccia a faccia servono infatti a consumare vendette private (quella di Fazio ormai è Revenge-tv, se non hai un contenzios­o con la Rai non ti invita), oppure ci sono le interviste modello Belve e affini, in cui se non hai almeno due aneddoti pecorecci o drammatici anche di 30 anni prima non sei un ospite appetibile.

Francesca Pascale ha addirittur­a rivelato di essersi sentita violentata perché fotografat­a con sua moglie da un paparazzo vicino ai sovranisti. La vittima del paparazzo sovranista ci mancava. Ma poi chi è il paparazzo sovranista, quello che se fotografa un vip su una pista da sci a St. Moritz aggiunge il Monte Amiata con photoshop? Quello che se sorprende Luca Argentero a mangiare il sushi con Kim Kardashian butta via le foto perché i due non pasteggian­o a San Daniele? Non si sa. Sappiamo solo che anche noi ci siamo sentiti violentati dalle foto di Francesca Pascale con Berlusconi e Dudù scattate da un paparazzo senz’altro forzista, ma non ce ne siamo mai lamentati.

Sovraffoll­amento Tutti sono in cerca di colpe altrui e sventure umane da spifferare in qualche intervista. Come quelle dell’artista di Latina di cui però lui ha già parlato in passato...

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FOTO ANSA Botte e risposte Mara Maionchi durante l’intervista e Tiziano Ferro

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