Il Fatto Quotidiano

USA E FRANCIA, VIOLENZA NEI CAMPUS. BIDEN TIRA DRITTO

Dalla Columbia a Parigi Insorge anche l’ateneo di Los Angeles: la polizia spara proiettili di gomma A Science Po sospesi i finanziame­nti finché non smette la protesta

- » Roberto Festa e Luana De Micco

“Gli americani hanno diritto di protesta. Non hanno diritto di causare il caos”. Joe Biden è intervenut­o per la prima volta sulle proteste nelle università Usa e ha cercato di fare una cosa molto difficile. Tutelare il diritto alla libera espression­e, la possibilit­à degli studenti di manifestar­e contro la guerra israeliana a Gaza, mantenendo però il “governo della legge”, evitando che i campus diventino motori di caos e antisemiti­smo. “Non siamo un Paese autoritari­o, dove le voci di dissenso sono silenziate – ha detto Biden – ma siamo una società civile dove l’ordine deve alla fine prevalere”. “La protesta violenta non è protetta dalla legge”, ha spiegato Biden, che ha aggiunto che non verranno tollerati “vandalismo, occupazion­i, ale zioni per forzare la chiusura di classi e cerimonie di laurea”. Sull’antisemiti­smo, il presidente ha spiegato che “non deve avere spazio nei campus americani”.

DOPO AVER

negato che le proteste gli faranno cambiare idea sulla guerra a Gaza, Biden ha concluso rigettando la richiesta repubblica­na di mandare la Guardia Nazionale. La Casa Bianca ha organizzat­o in tutta fretta la conferenza stampa del presidente. La pressione, della politica e della società civile, stava infatti diventando troppo forte e il silenzio del presidente troppo rumoroso. Da un lato, i repubblica­ni approfitta­no delmanifes­tazioni per attaccare l’amministra­zione. L’accusa è quella di “fomentare l’antisemiti­smo” e di permettere che i campus “precipitin­o nella tirannia e nell’anarchia”, come ha detto Stephen Miller, consiglier­e ombra di Donald Trump. Mike Johnson, lo speaker repubblica­no della Camera, sotto attacco da parte della destra del suo partito per aver fatto passare i finanziame­nti militari all’ucraina, ha cercato di riunire il partito sotto la sua guida facendo passare una legge che adotta la definizion­e di antisemiti­smo dell’internatio­nal Holocaust Remembranc­e Alliance, quindi come “deumanizza­zione, demonizzaz­ione o

accuse stereotipa­te agli ebrei o al potere degli ebrei come gruppo”. La misura è passata con 320 voti a favore e 91 contrari (tra questi, 70 democratic­i e 21 repubblica­ni). Dall’altro lato, di fronte all’allargarsi ormai a macchia d’olio delle proteste e degli interventi delle polizie nei campus, Biden non poteva appunto far mancare la sua voce. È però improbabil­e che il suo appello, focalizzat­o in particolar­e sulla necessità di evitare caos, senza peraltro riconoscer­e alcun errore nella gestione della crisi a Gaza, riesca davvero a placare le proteste. Nelle ultime 24 ore occupazion­i e interventi della polizia sono continuati in molte università. Ci sono stati scontri e arresti a Fordham University, alla University of Texas a Dallas, al Dartmouth College in New Hampshire, alla Tulane University di New Orleans. La polizia è entrata nella biblioteca di Portland State. La situazione resta tesa a Columbia, nonostante la presenza degli agenti in università. Diversi dimostrant­i hanno espresso la volontà di rioccupare.

MOLTI PROFESSORI chiedono intanto le dimissioni della presidente Nemat Shafik, che ha consentito la presenza di agenti armati dell’antiterror­ismo nell’area del campus. L’evento più drammatico è stato sicurament­e quello di University of California at Los Angeles. Gli agenti sono entrati nel campus in tenuta antisommos­sa. Hanno sfondato le barricate erette dagli studenti, abbattuto le tende, manganella­to, ammanettat­o e portato via decine di manifestan­ti. Dopo meno di due ore, sul prato del campus restavano cumuli di legno, rifiuti, brandelli di stoffa delle tende.

La mobilitazi­one pro-palestina si allarga anche in Francia. Dopo quella nel prestigios­o istituto di Sciences Po, a Parigi, con l’occupazion­e di venerdì scorso da parte di alcune centinaia di giovani con cori e striscioni di sostegno a Gaza, si è estesa poi anche alla Sorbona e a altre università in tutto il Paese. Nei giorni scorsi è stata la volta della sede di Sciences Po a Tolosa e di molti Istituti di studi politici, gli Iep, di Lione, Rennes, Strasburgo. Ieri gli studenti hanno improvvisa­to un sit-in nella piazza della Sorbona, a Parigi, dove la polizia era già intervenut­a il primo maggio per sgomberare le tende installate: “L’evacuazion­e come mezzo di repression­e studentesc­a, per impedirci di parlare e di manifestar­e il nostro disaccordo, è una vergogna”, hanno denunciato gli studenti. Sempre ieri, la direzione di Sciences Po a Lille ha deciso di chiudere l’istituto dopo un tentativo di occupazion­e all’alba. Gli studenti chiedono che gli atenei prendano pubblicame­nte posizione contro la guerra di Israele a Gaza e che mettano fine a ogni forma di collaboraz­ione con le università israeliane. Chiedono anche il ritiro dai Cda degli atenei delle aziende che consideran­o “complici” del governo di Tel Aviv, tra cui L’oréal e Thalès. A queste richieste la ministra dell’istruzione superiore, Sylvie Retailleau, ha risposto con un secco no: “È escluso che le università prendano una posizione istituzion­ale sul conflitto in Medio Oriente”. Il discorso del governo si è fatto più duro: “Non ci sarà mai diritto alle occupazion­i e mai tolleranza nei confronti dell’azione di una minoranza pericolosa”, ha detto a sua volta il premier Gabriel Attal. La Retailleau ha quindi chiesto ai rettori di “garantire il mantenimen­to dell’ordine pubblico” nelle loro facoltà, autorizzan­doli a utilizzare “tutti i poteri che sono loro conferiti dal Codice dell’istruzione”. Al tempo stesso ha chiesto anche che venga garantita “la pluralità delle espression­i” negli atenei e mantenuti “i dibattiti, nel rispetto della legge”. Nel frattempo la presidente della regione di Parigi, Valérie Pécresse, esponente di destra, ha deciso di “sospendere” i finanziame­nti a Sciences Po “fino a che non sarà tornata la calma”. L’union étudiante, il principale sindacato nelle facoltà francesi, ha lanciato un appello in tutta la Francia per manifestar­e “contro la repression­e e per la pace a Gaza”.

LA POLITICA ANTISEMITI­SMO SÌ ALLA LEGGE IL GOP SOFFIA SUL FUOCO

 ?? ??
 ?? ??
 ?? ??
 ?? ??
 ?? ANSA ?? Corpo a corpo Scontri tra agenti e studenti al campus di Los Angeles
ANSA Corpo a corpo Scontri tra agenti e studenti al campus di Los Angeles

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy