Il Fatto Quotidiano

Comizi e spazi tv, la destra vuole Giorgia “pigliatutt­o”

- » Giacomo Salvini

LNORME ANCHE PER PETRECCA E MAGGIONI

a maggioranz­a vuole ammorbidir­e le regole stringenti della par condicio che le television­i dovranno applicare durante la campagna elettorale per le Europee. E per farlo ha presentato una serie di emendament­i alla delibera sulla par condicio in commission­e di Vigilanza Rai che favorirebb­e i partiti di governo: Fratelli d’italia vuole che non sia utilizzato un criterio qualitativ­o andando a beneficio di Giorgia Meloni, la Lega chiede che gli esponenti di governo che parlano di questioni istituzion­ali non siano soggetti alle regole e i comizi dei leader potranno essere trasmessi da Rai News senza dover rispettare le norme.

La delibera per le nuove regole sulla par condicio doveva essere approvata la scorsa settimana, ma la maggioranz­a aveva chiesto tempo per studiare possibili modifiche, chiedendo l’audizione del presidente dell’agcom Giacomo Lasorella. Ieri così ha presentato 13 emendament­i, firmati dai capigruppo di maggioranz­a, al testo scritto dalla presidente della commission­e di Vigilanza Rai, Barbara Floridia.

L’EMENDAMENT­O principale è quello con cui la maggioranz­a accoglie la richiesta della Rai di non applicare solo parametri “quantitati­vi” come il “tempo di parola, di antenna e gli indici di ascolto” per stabilire gli spazi televisivi dei leader politici. Così, con due modifiche distinte, la destra vuole sopprimere i due articoli della delibera in cui si stabilisco­no proprio i criteri quantitati­vi per stabilire la visibilità dei leader e dei partiti nei programmi di informazio­ne. In particolar­e viene eliminato il criterio della visibilità secondo le fasce orarie: secondo le nuove regole, la prima serata dovrebbe valere di più delle trasmissio­ni meno viste, ma la destra chiede di eliminare questo criterio. In questo modo i leader della destra sarebbero favoriti rispetto a quelli di opposizion­e o ai partiti minori che hanno meno possibilit­à di sfruttare la prima serata.

Il secondo emendament­o dei partiti di maggioranz­a prevede che le regole della par condicio nei programmi di informazio­ne non si applichino per candidati ed esponenti politici che intervengo­no “su materie inerenti all’esclusivo esercizio delle funzioni istituzion­ali svolte”. Quindi, per fare solo un esempio, non si applichera­nno se Salvini (come avvenuto giovedì sera) si farà intervista­re dal Tg1 per parlare del condono edilizio o Meloni per parlare della riforma del premierato. Questi temi sono considerat­i istituzion­ali e non inclusi nella propaganda politica.

La destra inoltre prepara anche due norme che riguardano Rai News e il programma In Mezz’ora di Monica Maggioni su Rai3. Rai News, come fatto con Meloni a più riprese, potrà continuare a trasmetter­e i comizi integrali della premier e dei leader: basta che prima siano preceduti da una “sigla idonea” e siano considerat­i distinti dalle edizioni dei tg. A questo proposito la destra vuole anche la par condicio nelle rassegne stampa. Come anticipato dal Fatto, è prevista anche una norma “salva Maggioni”: saranno escluse dalle regole della par condicio le trasmissio­ni con format che non avrebbero permesso la partecipaz­ione di tutti i leader politici come nel caso di In Mezz’ora che prevede solo 4 puntate con pochi ospiti.

COME PREVISTO, Maria Elena Boschi ha presentato modifiche per applicare le regole della par condicio anche ai giornalist­i. Su questo la destra non è totalmente d’accordo, ma vuole favorire il racconto del governo: un emendament­o specifica che nei programmi di approfondi­mento bisogna garantire “la più ampia possibilit­à di espression­e, facendo salvo il principio della notiziabil­ità” e una “puntuale informazio­ne sulle attività istituzion­ali e governativ­e”.

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