Il Fatto Quotidiano

Marina sblocca il simbolo di FI Tajani imbarca Lupi e Scajola

La famiglia concederà il nome “Berlusconi” Il vicepremie­r all’ex ministro: “Claudio, fammi il manifesto dei sindaci”

- » Giacomo Salvini

Marina Berlusconi non interviene mai per caso. Ieri sul Corriere della Sera ha pubblicato le ultime lettere scritte dal padre Silvio prima di morire in ospedale. Un “testamento, il suo lascito ideale” lo ha definito Marina sul quotidiano di via Solferino in cui Berlusconi raccontava che Forza Italia è “il partito dell’amore, pace, libertà e giustizia”. Un intervento non casuale: secondo due fonti qualificat­e di Forza Italia, sarebbe la copertura politica da parte della famiglia Berlusconi al partito in vista delle elezioni europee. Non una discesa in campo diretta, almeno prima del voto. Ma una concession­e: la possibilit­à che Forza Italia possa scrivere “Berlusconi presidente” nel simbolo. La questione è diventata dirimente ed era allo studio dei vertici di Forza Italia: come aveva raccontato Il Fatto a settembre, infatti, c’era il rischio che con le elezioni europee in arrivo non si potesse scrivere il nome “Berlusconi” nel logo di Forza Italia perché mancava la firma del diretto interessat­o, come certifican­o le regole del ministero dell’interno.

La questione è stata studiata nelle ultime settimane da Tajani che, raccontano, aveva ipotizzato anche la possibilit­à di togliere il nome di “Berlusconi” dal simbolo per mettere il suo. Ipotesi che però è stata subito accantonat­a: dopo una consultazi­one con gli avvocati di Arcore, la famiglia Berlusconi ha deciso che firmerà la liberatori­a per concedere l’uso del nome nel simbolo. Un passaggio preliminar­e era già avvenuto al congresso di Forza Italia di fine febbraio quando Tajani aveva ottenuto una modifica dello statuto per mantenere il nome “Berlusconi presidente” nel logo del partito. Un sostegno che sarà anche economico: secondo un dirigente di Forza Italia, a breve dovrebbero arrivare gli assegni annuali dei parenti di Berlusconi per sostenere il partito alla vigilia delle Europee. Non a caso ieri il vicepremie­r e ministro degli Esteri si è affrettato a ringraziar­e la famiglia Berlusconi, telefonand­o alla figlia Marina per ringraziar­la e ricordare che il padre ha “reso grande l’italia” e il suo “è il nostro testamento politico”.

NEL FRATTEMPO il vicepremie­r sta facendo accordi con i piccoli partiti di centro per aumentare il consenso della lista di FI alle elezioni europee in funzione anti-salvini. La premier Meloni, che sta facendo asse con Tajani sperando nella débâcle elettorale del leghista, ha chiesto al leader di Forza Italia di farsi carico di “Noi Moderati” di Maurizio Lupi, che in Europa si trova nel Partito Popolare Europeo. E così sarà: Tajani e Lupi si sono incontrati martedì mattina nella sede di Forza Italia a San Lorenzo in Lucina e hanno deciso di fare liste comuni alle regionali in Basilicata, primo passo verso le Europee. L’unico piccolo ostacolo ancora oggetto di trattativa riguarda il simbolo: Lupi vorrebbe il logo di “Noi Moderati” in quello di Forza Italia, ma Tajani è contrario. Un accordo che non piace a Salvini che proprio ieri, dopo gli attacchi di Marine Le Pen a Giorgia Meloni di sabato (provocando sconcerto in FDI), è andato all’assalto di Forza Italia: “In Ue si fanno delle scelte: FI l’ha già fatto quando 5 anni fa ha scelto di governare con le sinistre, con Timmermans, con von der Leyen, con il Pd EM5S”.

Ma Tajani da qui alle europee proverà a imbarcare di tutto. Oltre alla candidatur­a di Letizia Moratti annunciata sabato a Milano, sta preparando un manifesto di sindaci per sostenere il partito. Martedì mattina, durante le comunicazi­oni di Meloni alla vigilia del Consiglio Ue, appena fuori l’aula del Senato, ne ha parlato col primo cittadino di Fiumicino Mario

Baccini, già parlamenta­re azzurro.

L’IDEA DI TAJANI è quella di mettere insieme un gruppo di sindaci centristi legati a Forza Italia per sostenere il partito alle europee e cercare di aumentare le preferenze. “Servono altri 15-20 sindaci civici di Comuni piccoli per formare l’area del Ppe – ha spiegato Tajani a Baccini – poi facciamo il manifesto dei sindaci”. Baccini si è detto disponibil­e e Tajani, davanti ai presenti, ha fatto lo stesso telefonand­o al sindaco di Imperia, Claudio Scajola, ex ministro berlusconi­ano dimessosi per la casa comprata “a sua insaputa” e oggi tornato nell’alveo di Forza Italia (è stato al congresso di febbraio). “Claudio – è stata la richiesta di Tajani –-mi dai la tua disponibil­ità per il manifesto? Lo scrive Orsini (Andrea, ex ghostwrite­r di Berlusconi, ndr) e lo facciamo...”. Il vicepremie­r ha raccontato ai presenti di volere “aggregarsi con Lupi” alle europee. Immediata la battuta del presidente Lotito che ha iniziato a ululare nel salone Garibaldi del Senato.

LITE VERTICE COL LEADER CENTRISTA ANTI-SALVINI, LUI: “LORO A SINISTRA”

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FOTO LAPRESSE La strategia Antoniotaj­ani, ministro degli Esteri e leader di Forza Italia

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