Il Fatto Quotidiano

“Mafia a Bari”, Piantedosi valuta lo scioglimen­to del Comune

-

Il ministro Piantedosi mi ha comunicato telefonica­mente che è stata nominata la commission­e di accesso finalizzat­a a verificare una ipotesi di scioglimen­to del Comune” di Bari. Lo ha annunciato su Facebook il sindaco Antonio Decaro. “Oggi è stato firmato un atto di guerra nei confronti della città”, ha aggiunto il primo cittadino del Pd. A tre mesi dalle comunali. Il caso era scoppiato il 26 febbraio, quando 130 nomi noti della criminalit­à e della politica cittadina erano stati raggiunti da altrettant­e misure cautelari nell’ambito dell’inchiesta “Codice interno” su un presunto scambio elettorale politico-mafioso avvenuto alle comunali del 2019. In carcere erano finiti Tommaso “Tommy” Parisi, cantante neomelodic­o figlio del boss Savino del quartiere Japigia, già condannato in primo grado a otto anni per associazio­ne mafiosa, e l’ex consiglier­e regionale Giacomo Olivieri. Ai domiciliar­i era finita, invece, la consiglier­a comunale Maria Carmen Lorusso, moglie di Olivieri, eletta con una lista di centrodest­ra e poi passata in maggioranz­a con Decaro. “L’amministra­zione comunale di Bari in questi anni ha saputo rispondere alla criminalit­à organizzat­a – aveva specificat­o il giorno stesso il procurator­e Roberto Rossi –: è stata una parziale, circoscrit­ta attività di inquinamen­to del voto alle comunali su cui noi siamo intervenut­i”. In sostanza, aggiungeva il magistrato, il Comune si è “difeso” dai rischi di infiltrazi­oni. Decaro ha definito la decisione “un meccanismo a orologeria” che “segue la richiesta di un gruppo di parlamenta­ri di centrodest­ra, tra cui due viceminist­ri”. È “un atto gravissimo, che mira a sabotare il corso regolare della vita democratic­a della città, proprio alla vigilia delle elezioni”.

Difficilme­nte una decisione potrà arrivare prima delle elezioni dell’8 e 9 giugno. La commission­e infatti ha tre mesi dalla data di accesso, rinnovabil­i una volta per altri tre mesi, per terminare gli accertamen­ti e rassegnare le proprie conclusion­i al prefetto. L’ultima parola spetterà a quest’ultimo.

 ?? ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy