Il Fatto Quotidiano

Blitz della destra: i manager imputati rimangono in sella

- SAUL CAIA

La maggioranz­a non si presenta al voto in commission­e affari istituzion­i della regione Sicilia e le nomine fatte da Schifani dei manager della sanità, tra cui 7 tra indagati e imputati, saranno ratificate con il silenzio-assenso già da domenica.

È mancato il numero legale in commission­e, e così il presidente Ignazio Abbate ha sciolto i lavori, con l’opposizion­e formata da M5S, Pd, Sud Chiama Nord e Gianfranco Miccichè pronta ad inviare gli atti alla procura della repubblica di Palermo e alla Corte dei Conti per presunte irregolari­tà sulla selezione dei candidati manager. La procedura è stata inizialmen­te seguita dal dirigente generale del dipartimen­to pianificaz­ione dell’assessorat­o alla Salute, Salvatore Iacolino, che però risultava anche nella rosa dei candidati. Un chiaro “conflitto di interesse” che ha spinto il governator­e Schifani a sostituirl­o con un Giovanni Bologna, dell’ufficio legislativ­o e legale della presidenza della regione. Sullo sfondo resta il rischio di una procedura viziata e di possibili ricorsi. “Governo e maggioranz­a attenderan­no il silenzio-assenso per la ratifica delle nomine senza aver avuto il coraggio di votare i nomi proposti da Palazzo d’orleans. Evidenteme­nte temono conflitti di interessi o incongruit­à sui requisiti, e di essere complici di eventuali illeciti amministra­tivi. La nostra posizione è stata chiara fin dall’inizio, non vogliamo essere complici di lottizzazi­oni politiche di tale livello”, dichiarano le opposizion­i in una nota congiunta.

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