Appalti pubblici: ecco il database anti-mazzette
In un Paese dove si marcia a più di due morti sul lavoro al giorno, l’esperimento è rivoluzionario: mettere in Rete, su una piattaforma dedicata e visibile ai pm, tutte le “informazioni “sensibili” relative agli appalti pubblici, dal registro di cantiere alle fatture emesse. In modo da consentire all’autorità giudiziaria controlli mirati ed efficaci nei cantieri, ricostruire la filiera dei subappalti, le presenze effettive. Così non bisognerà più fare perquisizioni o acquisizioni: sarà tutto disponibile in tempo reale. E così provare a stroncare a monte e non a valle illegalità, sfruttamento, violazioni delle norme di sicurezza sul lavoro. Il tutto sotto il controllo di una cabina di regia permanente in Prefettura con il supporto della polizia giudiziaria al servizio dei pm.
È il protocollo firmato ieri negli uffici della Procura di Santa Maria Capua Vetere che coinvolge e unisce Procura, Prefettura di Caserta, Camera di Commercio e Comune di Santa Maria Capua Vetere. Un unicum frutto di un’idea del procuratore di Santa Maria Capua Vetere Pierpaolo Bruni e del procuratore aggiunto Antonio D’amato.
Se dovesse funzionare, potrebbe essere esteso nel resto del Paese. Lo hanno siglato il procuratore della Repubblica Bruni, l’aggiunto D’amato, responsabile dei reati economici, il presidente del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere Maria Gabriella Casella, il prefetto di Caserta Giuseppe Castaldo, il presidente della Camera di Commercio di Caserta Tommaso De Simone e il sindaco di Santa Maria Capua Vetere Antonio Mirra. Il sindaco si dice “orgoglioso di fare da apripista”, dicendosi poi sicuro che “anche oltre 80 comuni del Casertano aderiranno”.
È la prima volta, dicevamo, che in Italia una procura adotta un protocollo del genere. Gli strumenti previsti, una volta a regime, potrebbero in teoria “portare all’azzeramento del lavoro nero e a rendere molto più difficile per l’impresa criminale infiltrarsi negli appalti pubblici” spiega il procuratore Bruni.
L’obiettivo è quello di limitare e azzerare sul nascere le irregolarità nei cantieri, che derivano dalla mancanza di trasparenza. Irregolarità dietro le quali si sviluppano le condizioni per tragici incidenti come quello accaduto a Firenze qualche giorno fa. Fondamentale per la piena operatività sarà però l’adesione di più stazioni appaltanti possibili, ovvero dei Comuni, delle Asl, dei Consorzi, delle società partecipate pubbliche.
Il modulo messo a punto prevede l’uso di una piattaforma informativa messa a disposizione dalla Camera di Commercio. Riempita e implementata con tutti i dati e i documenti che caratterizzano gli appalti pubblici. In questo modo – secondo le intenzioni dei creatori del protocollo – la Prefettura potrà svolgere un’attività di analisi e monitoraggio nel territorio della provincia di Caserta sulla base delle informazioni raccolte, avvalendosi del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica.
I sottoscrittori del protocollo (e in particolare la Procura sammaritana) potranno inoltre visualizzare all’istante i dati di riferimento degli appalti, caricati dalle stazioni appaltanti e dagli operatori economici sulla base di uno specifico impegno inserito nei bandi di gara.