“TREMARE E OBBEDIRE”: LA LEZIONE DEL MINISTRO DE SADE AGLI STUDENTI
Il sesso di De Sade è esclusivamente sadomasochistico, in tutta l’atrocità dei suoi dettagli e delle sue situazioni. Ed è questa la ragione per cui io ho scelto Salò e la Repubblica fascista di quel periodo, perché mai come in quel momento il potere è stato anarchico: è stato completamente arbitrario e gratuito. Poteva fare qualsiasi cosa (Pier Paolo Pasolini, 1975).
Evviva l’umiliazione, che è un fattore fondamentale nella crescita e nella costruzione della personalità. Da lì nasce il riscatto. Insomma io credo che noi dobbiamo predisporre un pacchetto di misure (Giuseppe Valditara, ministro dell'istruzione e del Merito, 2022).
Reso pubblico il regolamento, il ministro, alto e secco, utilizzò la mattina all’accurata ispezione della scuola per verificare se fosse possibile tentare un’evasione. Avendo accertato che sarebbe stato impossibile uscire, fece una relazione agli alunni, che presero posto nel salone destinato alle riunioni per ascoltarlo. Salito alla tribuna, tenne loro più o meno questo discorso: “Creature deboli e sottomesse, destinate unicamente alla nostra perversione, mi auguro non vi illudiate pensando che la libertà assoluta concessavi fin qui sia tollerata d’ora in poi! Mille volte più schiavi degli schiavi, non dovrete aspettarvi che umiliazioni, e l’obbedienza è l’unica virtù che posso consigliarvi di praticare, essendo la sola che conviene alla vostra condizione. Ricordatevi sempre che non uno potrà vantarsi d’ispirare in noi il sia pur minimo sentimento di pietà. In collera come siamo contro gli irresponsabili che rifiutano di ammettere per se stessi ogni senso del dovere, la nostra passione educatrice saprà spezzarli: il disprezzo, quasi sempre accompagnato dall’odio, sostituirà in noi il piacere dell’educazione. È inutile fingere: le sia pur minime colpe verranno inevitabilmente punite con sanzioni che vi colpiranno nel corpo e umilieranno la vostra natura. Vi esorto dunque alla sottomissione, alla totale abnegazione nell’assecondare unicamente la malvagità dei nostri animi; che questa sia la vostra unica legge. Non godrete di particolari vantaggi comportandovi in tal modo, ma perderete moltissimo agendo diversamente. Considerate il vostro stato, la situazione in cui vi trovate, e ciò che noi siamo; che la semplice riflessione vi faccia tremare di paura. Siete prigionieri in un edificio inespugnabile, lontano da casa, i telefonini confiscati; siete già morti per il mondo, ed è soltanto per nostra volontà che vi è dato di respirare. E chi sono i docenti di cui siete divenuti gli schiavi? Pedagoghi coscienti di esserlo e riconosciuti come tali, che non onorano altro dio che la loro materia, altra legge che le circolari ministeriali, altro freno che la loro voglia; e il meno violento tra loro si è macchiato di più atrocità di quante ne possiate immaginare. Per loro, la vita d’uno studente – che dico? – di tutti gli studenti di questa Terra, è indifferente quanto il gesto di schiacciare una mosca. Sono certo pochi gli eccessi per i quali non sono predisposti: offritevi senza batter ciglio alle punizioni e sopportatele. Se disgraziatamente uno di voi soccombesse all’intemperanza dei nostri metodi, si rassegni: non siamo al mondo per esistere in eterno, e muore giovane chi è caro agli dei. Vi ho letto un regolamento molto equo e ponderato per la vostra sicurezza. Seguitelo ciecamente, ma attendetevi il peggio se per sventura ci irriterete con un comportamento a noi sgradito. Un gesto, un’occhiata, spesso un semplice moto dell’animo vi faranno intuire la nostra irritazione, e sarete puniti se non saprete coglierla o prevenirla, come se aveste continuato a disobbedire qualora l’avessimo manifestata. Insomma, tremate e obbedite, e allora, anche se non sarete particolarmente felici, forse non sarete del tutto infelici”.