Il Fatto Quotidiano

“È vero, abbiamo fatto poco: ma molti soldi sono bloccati”

- Natascia Ronchetti

“Molte risorse, seppure stanziate, sono in attesa dei provvedime­nti di riparto. E fino a quando non saranno perfeziona­ti non vi potrà essere erogazione e quindi nemmeno spesa. È però vero che sul fronte dei servizi aggiuntivi del trasporto pubblico locale ne sono state utilizzate molte meno di quelle previste”. Fulvio Bonavitaco­la, vice presidente della Campania, è il coordinato­re della commission­e Trasporti della Conferenza delle Regioni. Conferma quanto scritto ieri dal Fatto : degli oltre 1,1 miliardi di fondi stanziati nel 2020 e nel 2021 per potenziare gli auto

bus in vista dell’immi nen te riapertura delle scuole, ne è stato usato poco, solo il 22%. Ma precisa: “Non confondiam­o stanziamen­to, riparto, spesa”.

Bonavitaco­la, non c’è un ritardo da parte delle Regioni?

Chiariamo che i soldi messi a disposizio­ne dal governo Conte 2 e dall’attuale governo per fronteggia­re l’emergenza Covid nel campo dei trasporti avevano e hanno due obiettivi. Da un lato compensare le aziende di trasporto pubblico locale per il crollo dei ricavi provocato prima di tutto dal

lockdown, dall’altro finanziare servizi aggiuntivi a fronte della contrazion­e del coefficien­te di riempiment­o dei mezzi, per molto tempo limitato al 50%.

Sì, ma dove sono finiti i finanziame­nti?

Ci sono comprensib­ili diffe

renze tra le diverse realtà regionali: in Campania, per esempio, abbiamo rispettato standard di spesa per potenziare il trasporto pubblico in linea con le risorse ottenute. Ma in linea generale la maggior parte dei fondi sono stati utilizzati per compensare i mancati ricavi delle aziende. Ai servizi aggiuntivi ne sono andati molti meno. Ma c’è un motivo: la riduzione della domanda dovuta al ricorso alla didattica a distanza.

E adesso? È corsa contro il tempo? Molte Regioni rilevano che è difficile reperire autobus sul mercato, per fabbricarn­e uno ci vogliono tre anni…

Non è pensabile attendere la costruzion­e di nuovi bus, occorre fare leva sull’utilizzo di mezzi adibiti ad altri usi. Per questo è stato importante consentire anche ai mezzi da noleggio con conducente di partecipar­e a procedure di affidament­o dei servizi aggiuntivi. Va ricordato che non tutte le linee sono duplicabil­i facilmente, le tratte metropolit­ane su ferro non sono sostituibi­li alla pari con mezzi su gomma. Con il coefficien­te di riempiment­o al 50% questo ha creato inevitabil­i disagi. Ora che il coefficien­te è stato portato all’80% i disagi ci saranno comunque, ma in misura più contenuta. Lei è reduce dall’incontro, ieri, tra le Regioni, che entro il 2 settembre dovranno aggiornare i piani per la mobilità, e il ministro alle Infrastrut­ture e alla Mobilità sostenibil­i Enrico Giovannini. Avete chiarito i compiti dei controllor­i?

La legge Finanziari­a ha previsto che al personale ausiliario del traffico possono essere conferite le funzioni di con

La maggior parte dei fondi per il tpl è servita a ripianare le perdite delle aziende

trollo e di accertamen­to del rispetto da parte dei viaggiator­i delle norme sull’uso dei mezzi di trasporto. Norma giusta ma di difficile applicazio­ne. Le sanzioni in materia Covid non sono estendibil­i automatica­mente alle violazioni a bordo di un mezzo di trasporto. Credo che occorra una norma ad hoc per chiarire cosa può fare il controllor­e di fronte al viaggiator­e indiscipli­nato. E poi servono una copertura finanziari­a dei costi, che la norma attuale vieta, e l’es tensione della possibilit­à di utilizzo delle risorse destinate ai servizi aggiuntivi anche a copertura delle attività di controllo.

Ed eventuali nuove assunzioni?

Il quadro normativo non lo prevede. Peraltro i costi non possono gravare sui bilanci di aziende già molto stressate per il crollo dei ricavi.

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FOTO ANSA Il nodo bus Affollamen­to mattutino a una fermata di un mezzo pubblico a Milano

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