“È vero, abbiamo fatto poco: ma molti soldi sono bloccati”
“Molte risorse, seppure stanziate, sono in attesa dei provvedimenti di riparto. E fino a quando non saranno perfezionati non vi potrà essere erogazione e quindi nemmeno spesa. È però vero che sul fronte dei servizi aggiuntivi del trasporto pubblico locale ne sono state utilizzate molte meno di quelle previste”. Fulvio Bonavitacola, vice presidente della Campania, è il coordinatore della commissione Trasporti della Conferenza delle Regioni. Conferma quanto scritto ieri dal Fatto : degli oltre 1,1 miliardi di fondi stanziati nel 2020 e nel 2021 per potenziare gli auto
bus in vista dell’immi nen te riapertura delle scuole, ne è stato usato poco, solo il 22%. Ma precisa: “Non confondiamo stanziamento, riparto, spesa”.
Bonavitacola, non c’è un ritardo da parte delle Regioni?
Chiariamo che i soldi messi a disposizione dal governo Conte 2 e dall’attuale governo per fronteggiare l’emergenza Covid nel campo dei trasporti avevano e hanno due obiettivi. Da un lato compensare le aziende di trasporto pubblico locale per il crollo dei ricavi provocato prima di tutto dal
lockdown, dall’altro finanziare servizi aggiuntivi a fronte della contrazione del coefficiente di riempimento dei mezzi, per molto tempo limitato al 50%.
Sì, ma dove sono finiti i finanziamenti?
Ci sono comprensibili diffe
renze tra le diverse realtà regionali: in Campania, per esempio, abbiamo rispettato standard di spesa per potenziare il trasporto pubblico in linea con le risorse ottenute. Ma in linea generale la maggior parte dei fondi sono stati utilizzati per compensare i mancati ricavi delle aziende. Ai servizi aggiuntivi ne sono andati molti meno. Ma c’è un motivo: la riduzione della domanda dovuta al ricorso alla didattica a distanza.
E adesso? È corsa contro il tempo? Molte Regioni rilevano che è difficile reperire autobus sul mercato, per fabbricarne uno ci vogliono tre anni…
Non è pensabile attendere la costruzione di nuovi bus, occorre fare leva sull’utilizzo di mezzi adibiti ad altri usi. Per questo è stato importante consentire anche ai mezzi da noleggio con conducente di partecipare a procedure di affidamento dei servizi aggiuntivi. Va ricordato che non tutte le linee sono duplicabili facilmente, le tratte metropolitane su ferro non sono sostituibili alla pari con mezzi su gomma. Con il coefficiente di riempimento al 50% questo ha creato inevitabili disagi. Ora che il coefficiente è stato portato all’80% i disagi ci saranno comunque, ma in misura più contenuta. Lei è reduce dall’incontro, ieri, tra le Regioni, che entro il 2 settembre dovranno aggiornare i piani per la mobilità, e il ministro alle Infrastrutture e alla Mobilità sostenibili Enrico Giovannini. Avete chiarito i compiti dei controllori?
La legge Finanziaria ha previsto che al personale ausiliario del traffico possono essere conferite le funzioni di con
La maggior parte dei fondi per il tpl è servita a ripianare le perdite delle aziende
trollo e di accertamento del rispetto da parte dei viaggiatori delle norme sull’uso dei mezzi di trasporto. Norma giusta ma di difficile applicazione. Le sanzioni in materia Covid non sono estendibili automaticamente alle violazioni a bordo di un mezzo di trasporto. Credo che occorra una norma ad hoc per chiarire cosa può fare il controllore di fronte al viaggiatore indisciplinato. E poi servono una copertura finanziaria dei costi, che la norma attuale vieta, e l’es tensione della possibilità di utilizzo delle risorse destinate ai servizi aggiuntivi anche a copertura delle attività di controllo.
Ed eventuali nuove assunzioni?
Il quadro normativo non lo prevede. Peraltro i costi non possono gravare sui bilanci di aziende già molto stressate per il crollo dei ricavi.