Covid: monoclonali e cure alternative
Mi rivolgo al dottor De Bari firmatario de “Lo dico al Fatto” pubblicato ieri che trovo in larga parte condivisibile. Tuttavia molti fra i suoi colleghi sono scettici rispetto l’obbligo di fatto della somministrazione dei vaccini Covid attualmente approvati in Europa, perché si tratta di terapie geniche non sufficientemente sperimentate e i cui effetti secondari, al di là di quelli immediati, sono da valutare sul lungo periodo.
Resistono inoltre all’obbligo di fatto di somministrazione, perché sono disponibili cure farmacologiche alternative (anticorpi monoclonali) e perché l’ospedalizzazione non pesa sul Sistema sanitario nazionale più della somministrazione dei vaccini alla popolazione.
Riflettere su dove finiscono i soldi spesi per le ospedalizzazioni e quelli spesi per i vaccini sarebbe interessante, ma forse non fondamentale. Ritengono altresì che spesso i protocolli Covid prevedono il ricovero di pazienti che possono essere trattati in sicurezza a domicilio cosa che alleggerirebbe gli ospedali. La loro posizione è che il vaccino debba essere un’opzione di cui possano avvalersi tutti coloro che lo desiderano e non un Tso. Le sembra una linea “no-vax”? Perché la sua posizione in qualità di medico sia da ritenersi più autorevole di quella dei suoi colleghi che sostengono quanto sopra, non è chiaro.