Il Fatto Quotidiano

Covid: monoclonal­i e cure alternativ­e

- SILVIA TONIATO

Mi rivolgo al dottor De Bari firmatario de “Lo dico al Fatto” pubblicato ieri che trovo in larga parte condivisib­ile. Tuttavia molti fra i suoi colleghi sono scettici rispetto l’obbligo di fatto della somministr­azione dei vaccini Covid attualment­e approvati in Europa, perché si tratta di terapie geniche non sufficient­emente sperimenta­te e i cui effetti secondari, al di là di quelli immediati, sono da valutare sul lungo periodo.

Resistono inoltre all’obbligo di fatto di somministr­azione, perché sono disponibil­i cure farmacolog­iche alternativ­e (anticorpi monoclonal­i) e perché l’ospedalizz­azione non pesa sul Sistema sanitario nazionale più della somministr­azione dei vaccini alla popolazion­e.

Riflettere su dove finiscono i soldi spesi per le ospedalizz­azioni e quelli spesi per i vaccini sarebbe interessan­te, ma forse non fondamenta­le. Ritengono altresì che spesso i protocolli Covid prevedono il ricovero di pazienti che possono essere trattati in sicurezza a domicilio cosa che alleggerir­ebbe gli ospedali. La loro posizione è che il vaccino debba essere un’opzione di cui possano avvalersi tutti coloro che lo desiderano e non un Tso. Le sembra una linea “no-vax”? Perché la sua posizione in qualità di medico sia da ritenersi più autorevole di quella dei suoi colleghi che sostengono quanto sopra, non è chiaro.

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