MARTY&DOC, ETERNI EGOISTI IL MALINTESO CHIAMBRETTI E I LITIGI IN CASA MAIONCHI
Il 3 luglio ha compiuto 35 anni il capolavoro di Robert Zemeckis. Nel 1985 debuttava in sala una delle saghe cinematografiche più celebri della storia: chi non conosce i viaggi nel tempo di Marty e Doc? In questi giorni, per festeggiare il compleanno, Sky manda in onda a ripetizione i 3 capitoli della storia. Così si colgono le infinite citazioni della trama, i rimandi tra le scene e ad altri film e generi. Cogliere i riferimenti disseminati nel testo offre un piacere profondo, per il pubblico, e un senso di esclusività: “Siamo in pochi a comprendere il significato”. Perciò intorno all’opera è nata un’enorme comunità di fan, incorononando “Ritorno al futuro” come un fenomeno di culto. Il culto: uno dei suoi requisiti che è che gli spettatori possono divertirsi a cercare citazioni. Umberto Eco lo disse a proposito di “Casablanca”: “Non è un film, è tanti film, un’antologia”. Certi fan hanno comprato una vera Delorean per trasformarla nella copia della macchina del tempo. Ma nei giorni di “Black lives matter”, dell’impegno sociale e delle contestazioni, “Ritorno al futuro” lascia una domanda: Marty Mcfly vuole solo possedere un Suv, suonare la chitarra e stare con la sua ragazza. Grazie alla macchina del tempo potrebbero cambiare il mondo, lui e Doc, invece pensano solo ai loro problemi, infatti non si muovono mai da Hill Valley. Se ci fosse una statua di “Ritorno al futuro”, qualcuno potrebbe pensare di buttarla giù.
RITORNO AL FUTURO.
CASA MAIONCHI.
Il marito l’ha fatta grossa e la moglie lo espone alla pubblica gogna: “Ma cosa c**zo dici, ti tolgo i social!”, minaccia Mara su Twitter. Alberto Salerno, il signor Maionchi, aveva adombrato le mani della lobby omosessuale sul primo canale, in un posta su Facebook: “Ma com’è che su Raiuno ci sono un sacco di gay?”. E Mara ha indossato i panni del giudice, bacchettando il marito come uno “scolaretto” di X-factor. Del resto, la privacy non è così importante per la coppia. Si sa ad esempio che lui l’ha tradita, per carità solo una scappatella, scoperta per via di una ricevuta d’albergo dimenticata nel taschino, infatti “la colpa è di Mara, non è corretto rovistare tra le cose di un uomo”, ha spiegato Salerno. Di lui la moglie dice: “È un nullafacente felice”. Altri dettagli si possono leggere nel libro scritto dai due per Baldini+castoldi, “Il primo anno va male, tutti gli altri sempre peggio”. Viva il matrimonio.
DI CHIAMBRETTI E DEI GIORNALI “BUSIARDI”.
“Il titolo della ‘Stampa’ di oggi è inappropriato. Non lascio la tv, anzi raddoppio e mi tengo il frigo”, scrive su Instagram lo showman. Il 2 luglio aveva rilasciato un’intervista al quotidiano torinese, col titolo: “L’amarezza di Chiambretti dopo il virus: ‘Non torno in tv, la mia vita è cambiata’”. Antefatto: il 15 marzo il conduttore e sua madre sono stati ricoverati al Mauriziano dopo aver contratto il Sars-cov-2. Lui è guarito ed è stato dimesso in 14 giorni, la donna invece non ce l’ha fatta. Dice Chiambretti nell’intervista a “La Stampa”: “Dietro quelle due settimane in ospedale ci sono la malattia, la morte di mia madre, il senso della vita che è cambiato, il ripensamento delle mie scelte professionali. È stata un’esperienza troppo personale, troppo dolorosa per farla diventare un fenomeno da baraccone”. E sul suo futuro in tv annuncia: “Non ho ancora definito con Mediaset i programmi per la prossima stagione. Mi piacerebbe fare qualcosa che non ho mai fatto prima, di diverso [...] Ad esempio, un programma in prima serata in cui i bambini si sostituiscono agli adulti. Questa di massima sarebbe l’idea”. Ma per “La Stampa”, il titolo è: “Non torno in tv”. “Non per niente noi torinesi la chiamiamo ‘la busiarda’”, scrive un follower su Instagram.