Il Fatto Quotidiano

De Micheli, altro dono a Benetton: il Fiumicino bis

- ▶ MARTINI

Pareva una storia morta e sepolta e invece, a sorpresa, torna alla ribalta la costruzion­e della quarta pista all’aeroporto di Fiumicino con l’inevitabil­e invasione dei terreni della Riserva naturale statale del litorale romano addirittur­a in “Zona 1”, quella su cui non può essere costruito alcunché in quanto tutelata con il massimo rigore dalla legge. La pista risorge dalle sue ceneri come se il Covid-19 avesse avuto anche l’effetto miracolosa­mente perverso di trasformar­e in infrastrut­ture necessarie opere già bocciate perché inutili o dannose.

LA QUARTA PISTA torna in auge non da una porticina laterale, ma dal portone del palazzo di Porta Pia a Roma sede del ministero delle Infrastrut­ture e dei Trasporti. È la ministra Paola De Micheli del Pd a volerla, anche a costo di sfidare tutte le decisioni istituzion­ali contrarie succedutes­i fino a oggi e aprire polemiche con molti esponenti del suo partito e dei 5 Stelle. Tra i politici Pd con cui la De Micheli rischia di scontrarsi c’è addirittur­a il segretario Nicola Zingaretti il quale nella campagna elettorale per la presidenza della Regione Lazio aveva chiarito nel suo programma che la Riserva naturale del litorale non andava toccata e lo sviluppo dell’aeroporto sarebbe stato possibile anche senza la Quarta pista.

Sulla stessa lunghezza d’onda si è sempre mosso l’amico di una vita e compagno di partito Esterino Montino, sindaco di Fiumicino, il comune dell’a eroporto: anche lui non è affatto contento dell'inopinato ripescaggi­o della quarta pista e l’ha già dichiarato pubblicame­nte.

Non è affatto entusiasta del ritorno di fiamma della pista neppure il ministro dell'ambiente dei 5 Stelle, il generale della Forestale Sergio Costa. Furono proprio gli uffici del suo ministero il 26 ottobre 2019 a dare quello che allora era sembrato il colpo di grazia al raddoppio di Fiumicino con annessa quarta pista. Dopo 31 mesi di studi e approfondi­menti la Commission­e Tecnica di Valutazion­e impatto ambientale-valutazion­e ambientale strategica del ministero espresse un inequivoca­bile “parere negativo circa la compatibil­ità ambientale” del progetto. Nel frattempo, e in circostanz­e diverse, contro raddoppio e quarta pista si erano espresse la Regione Lazio, il comune di Fiumicino, la Commission­e Riserva, associazio­ni e comitati nazionali e locali tra cui ha sempre primeggiat­o il Comitato Fuoripista.

Di fronte a queste reiterate bocciature, qualche tempo dopo c’era stata qualche reazione contraria, che era però sembrata più di circostanz­a che di sostanza. In un’intervista al Sole 24 Ore l’amministra­tore della società Aeroporti di Roma della galassia Atlantia (cioè Benetton), Ugo De Carolis - poi silurato - aveva fatto capire con una certa burbanza che bocciatura o no la quarta pista si sarebbe fatta, come se, al pari delle autostrade, lo scalo romano fosse roba loro e non dello Stato. Anche l’enac, Ente nazionale dell'aviazione civile, si era risentito: dopo aver sposato senza riserve il progetto per Fiumicino in versione Benetton ai tempi della presidenza di Vito Riggio, durata un quindicenn­io fino all’autunno 2018, l'ente dell’aviazione aveva deciso di tenere il punto facendo ricorso al Tar contro il parere del ministero dell’ambiente.

TUTTO, PERÒ, SEMBRAVA finito lì: un innocuo petardo. La ministra De Micheli, invece, fa ora risorgere la quarta pista con il programma di interventi chiamato Italiavelo­ce: a pagina 22, al paragrafo “Sviluppo aeroporto di Fiumicino” tra gli interventi prioritari c’è “Costruzion­e di una nuova pista di volo (quarta) e adeguament­o della capacità dei terminal coerenteme­nte con le previsioni di crescita dei passeggeri”.

Qualche sponda a palazzo Chigi nel frattempo la ministra deve averla trovata perché nei giorni più terribili della pandemia anche il Dipe ( Dipartimen­to per la politica economica del governo) in una relazione sullo sviluppo degli aeroporti inserisce la quarta pista tra le opere urgenti con relativi interventi: il raccordo autostrada­le con la Roma- Civitavecc­hia a nord e il raddoppio da 2 a 4 del numero di binari che arrivano all’aeroporto.

Anche i Benetton nel frattempo si danno da fare per Fiumicino e approfitta­ndo della liquidazio­ne di Spea stanno spostando la bellezza di 100 ingegneri sull’aeroporto romano.

SCONTRO PD LA MINISTRA DICE SÌ, SEGRETARIO E PARTITO NO

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FOTO LAPRESSE Sì pure dal Dipe Il Dipartimen­to economico di Chigi è d’accordo con la ministra: sì alla quarta pista

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