Il Fatto Quotidiano

Così Madrid negò il ricovero agli anziani delle residenze

- » Alessia Grossi

Né troppo giovani e in buono stato di salute, né troppo anziani con poca aspettativ­a di vita. Dopo settimane di rimpallo di responsabi­lità per la morte di 6.000 ospiti della terza età nelle residenze della Comunità di Madrid, un video- bomba pubblicato ieri da El País svela come gli ospedali della regione della capitale spagnola si stessero preparando all’ordine politico “di negare i posti letto nelle terapie intensive agli anziani delle residenze”. Il video è destinato a far luce sulle responsabi­lità della giunta di Isabel Dias Ayuso (Pp) circa il focolaio di Covid-19 più grande di Spagna.

“SE VOGLIAMO SALVARE i nostri anziani dobbiamo rischiare che un paziente giovane, a cui se peggiora nessuno negherà un letto, resti a casa. È possibile che nelle prossime settimane a un paziente di età x venga negato il ricovero perché abbiamo bisogno di letti per pazienti che possano beneficiar­ne di più. È un trauma, lo so”.

È metà marzo, nella regione madrilena le terapie intensive sono già al collasso: sono occupati 400 posti letto su 1.000 disponibil­i e arrivavano 133 malati gravi al giorno. A parlare è il primario dell’ospedale di Parla, municipio a sud della Capitale; tiene un mini-corso di formazione al personale e viene filmato perché – data l’importanza del tema – anche i colleghi impegnati nei turni possano ricevere le direttive. Il medico dà anche alcune informazio­ni, tra cui quella che “agli anziani provenient­i dalle residenze già si stanno somministr­ando terapie per le infezioni batteriche e

– se poi è Covid – è sfiga”. La governatri­ce di Madrid h rigettato le accuse, sostenendo che il primario non starebbe fornendo direttive, bensì stia tenendo un corso per interni. Da parte sua l’ospedale di Parla nega di “aver applicato ai pazienti alcun trattament­o diverso da quello adeguato”. Peccato che proprio da quel municipio siano partite 400 denunce da parenti di pazienti morti di Covid per mancanza di assistenza ospedalier­a tra la metà di marzo e l’inizio di aprile, che si sommano alle altre centinaia dai familiari degli anziani deceduti nelle residenze della Comunità di Madrid a cui sarebbe stato negato il ricovero. Tra questi, il padre di Julia Miron, morto il 5 aprile di Covid in una residenza di Parla. “In nessun momento la direzione del centro né la sanità di Madrid hanno pensato di portarlo in ospedale, dove forse avrebbe avuto una possibilit­à di salvarsi, nonostante i suoi 87 anni”, ha raccontato la figlia al País . Era il tempo in cui Diaz Ayuso tacciava di fake news le testimonia­nze sulle condizioni terribili degli ospedali madrileni con malati addossati nei corridoi, sanitari avvolti in buste della spazzatura e pazienti con le maschere modificate di Decathlon.

IL MEDICO-ISTRUTTORE è chiaro: bisogna prendere decisioni drastiche perché dalla politica stanno per arrivare istruzioni ancora più orribili. “Teoria della parentesi” la chiama: chi nelle diapositiv­e che lancia dietro le sue spalle compare nelle parentesi è da salvare, chi sta fuori, non ha accesso all’ospedale. Sulla vicenda residenze sono aperte inchieste nella regione madrilena e una, interna, è guidata dalla governatri­ce. Intanto altri casi simili stanno esplodendo nel resto del Paese.

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