Nel giornale di Romeo vietato fare domande su San Romeo
Editore del Riformista, l’imprenditore intervistato da Piazza Pulita alla presenza di Piero Sansonetti che si dimentica di essere il direttore e fa da ufficio stampa
La scena è da Scuola di giornalismo, se non altro come stato dell’arte dell’informazione. Ci sono due inviati che vorrebbero intervistare un noto imprenditore immobiliare ora attivo anche nell’editoria, con qualche guaio giudiziario e una indiscutibile rilevanza nazionale data già solo dagli appalti miliardari a cui partecipa il suo gruppo. A far da spalla all’imprenditore, però, rimane per tutto il tempo il direttore del suo giornale, per un pomeriggio nei panni di scudo umano. Non sia mai che ai colleghi sfugga qualche domanda di troppo.
QUESTO È SUCCESSO la settimana scorsa nella redazione del Riformista, quotidiano appena tornato in edicola con il denaro di Alfredo Romeo e la direzione di Piero Sansonetti e della deputata di Forza Italia Deborah Bergamini. Le telecamere di Piazza Pulita– il servizio è a firma di Nello Trocchia e del video-maker Paco Sannino – girano un servizio per approfondire l’inchiesta fiorentina sui finanziamenti all’allora cassaforte del renzismo, la Fondazione Open. Romeo è finito citato nelle cronache per un bonifico da 60mila euro all’associazione Big Bang, antenata della Open, e dunque gli inviati di La7 vogliono chiedere chiarimenti all’imprenditore, che li riceve in redazione. Romeo è estraneo alle indagini fiorentine. Ha però altre grane giudiziarie. A Roma il guaio è l’indagine Consip: in un filone è a processo per corruzione, in un altro attende invece la decisione del gip sulla richiesta di archiviazione per una turbativa d’asta (in un ulteriore filone della stessa indagine è finito ma per altre vicende anche il padre dell’ex premier, Tiziano Renzi e anche per lui c’è una richiesta di archiviazione). A Napoli Romeo è in attesa di sapere che ne sarà della richiesta di rinvio a giudizio per associazione per delinquere.
Ma torniamo all’intervista di Piazza Pulita, che ha assunto dei contorni surreali con Romeo assistito durante tutto il tempo dai suoi direttori, Sansonetti e Bergamini. La versione, che già si intuisce dal servizio andata in onda, è confermata dallo stesso Trocchia.
IL GIORNALISTA fa domande, l’imprenditore risponde e Sansonetti commenta, inserendosi più volte nella discussione. “Ti confido – ironizza a un certo punto col cronista – che Romeo mi passa i soldi ogni mese. Corruzione pura per scrivere 'ncopp o giurnale”. E anche alla domanda su Consip e sulla presunta chiacchierata tra Romeo e l’ex presidente della Open Alberto Bianchi, Sansonetti alza gli scudi: “Guarda, pure con me ha parlato di Consip”. A fine intervista, il consiglio: “Se fai questo mestiere devi leggere almeno in giornale che edita”. Qualche interferenza di troppo? Non secondo il direttore: “Eravamo nel mio ufficio e quella non era un’intervista, perché avevano abbassato la telecamera, anche se poi ho capito che avrebbero ripreso. Ma non avevo motivo di andarmene, in teoria stavamo solo chiacchierando”.
Fatto sta che al Riformista non gradiscono per niente l’affronto. “Oggi trionfa un modo di fare giornalismo in cui la pietas è stata sostituita dalla crudeltà. – è l’editoriale della vicedirettrice Angela Azzaro – Un giornalismo che invece di informare processa, invece di capire condanna, invece di verificare le notizie cerca il clamore”. Una barbarie a cui, secondo la redazione, è stato sottoposto il povero Romeo, che a fine servizio si è pure lamentato di non poter fare “l’imputato in pace di Dio”: “I due giornalisti non avevano nessuna intenzione di conoscere i fatti – scrive la Azzaro -, di sapere la versione dell’inte rlo cuto re (...). Erano lì per affermare la loro versione, per renderla più veritiera provando a mettere in difficoltà l’intervistato”. Insomma, per citare il titolo dell’editoriale, dei “Grandi Inquisitori”. E di fronte a un simile accanimento, anche i direttori possono diventare addetti stampa.
La replica “Eravamo nel mio ufficio e loro avevano anche abbassato la telecamera”