CASELLATI, FOTO SPOT CON IL MOLESTATORE
AL PARTY DELL’AMICA STILISTA, POSA COL FIGLIO CHE HA UNA CONDANNA IN TRIBUNALE E UN PATTEGGIAMENTO (32 MESI TOTALI) PER AVERE PALPEGGIATO DUE MODELLE
Sempre al fianco delle donne, ci mancherebbe. Come l’amica del cuore Rosy Garbo, sua stilista di fiducia. È tutto bello, per carità: i sorrisi, i brindisi, il lusso, i gioielli e soprattutto gli abiti di gran moda esposti a favore di telecamere e obiettivi attratti come mosche dalla presenza di Maria Elisabetta Alberti Casellati, l’amica delle italiane. Peccato per quell’uomo di troppo: Mauro Belcaro, figlio dell’amica del cuore, che la Presidente conosce da quando lui aveva i pantaloni corti, ma con il vizio intollerabile – e non solo per via del #metoo – di palpeggiare aspiranti modelle.
UN BRINDISI che Belcaro ha colto al volo per rifarsi il look su Facebook accanto all’amata madre stilista e alla presidentessa del Senato Casellati, simbolo del riscatto delle donne, quelle che ce l’hanno fatta, che il 30 novembre ha aperto ufficialmente i festeggiamenti per il santo Natale proprio nella sua Padova, nell’atelier di moda che frequenta da trent’anni in Passaggio San Gaudenzio. Dove, ogni settimana, va a scegliere un capo nuovo, come quello che ha sfoggiato all’at to dell ’ investitura a Palazzo Madama e prima ancora, quando Sergio Mattarella le ha affidato l’incarico esplorativo per formare il nuovo governo dopo le elezioni del 4 marzo 2018. O quando, indimenticabile, per l’ultima
Festa delle donne, ha voluto trasformare l’emiciclo in un giardino fiorito. Talmente tanto che la camionata di mimose piazzate sui banchi dell’aula per l’occasione, è stata alla fine rimossa dai commessi sfiniti dalle proteste dei senatori disturbati dall’olezzo esagerato.
Un piccolo incidente che le è stato perdonato. Insieme agli altri scivoloni d’etichetta che hanno in questi mesi infarcito le cronache.
Sino al brindisi natalizio padovano dell’altro giorno, dove le cronache hanno registrato anche l’ultimo capolavoro sartoriale della casa, il doppio petto con reverse di seta verde con cui Casellati si è fatta immortalare in foto in compagnia dell’amica stilista e del bel Mauro, che ha pensato bene di farne la propria immagine del profilo Facebook.
UN OMAGGIO alla madre? Una forma di esibizione per così illustre presenza? O un messaggio della serie, vedete con chi sono io? Fatto sta che la fotografia campeggia dalle 12:41 del 5 dicembre sulla pagina del suo diario.
Mauro Belcaro, oltre ad aiutare nell'attività materna, è noto per le disavventure giudiziarie a sfondo sessuale nella piccola Padova dove anche i muri hanno orecchie. Non sono passate inosservate le denunce fioccate sul giovane che ora pensa di impegnarsi alla cura della linea moda dedicata agli uomini. Lui dice di aver le mani pulite, ma sono già costati cari i provini con un paio di ragazze che avevano fatto casting per diventare modelle e che poi avevano presentato denuncia a suo carico.
Un primo caso nel 2014, con una 22enne vicentina che denunciò di essere stata attenzionata nelle parti intime e di cui spuntò anche un video. Finì davanti al giudice dove Belcaro, assistito dall'avvocatessa Paola Rubini dello studio straberlusconiano del senatore
Nicolò Ghedini, grande amico della Casellati, si dichiarò innocente. Alla fine aveva versato in via stragiudiziale un risarcimento di 30 mila euro per evitare la costituzione di parte civile. Cosa che non gli ha evitato la condanna a un anno e quattro mesi, con il riconoscimento della lieve entità del fatto. Lui ha fatto ricorso in appello.
Due denunce Mauro Belcaro ha una condanna in primo grado a 16 mesi per un provino “andato oltre”
MA POI C’È STATOanche un secondo episodio risalente a ottobre 2016: un’altra ragazza rispose all’annuncio di ricerca di modelle e poi dopo il casting eccola presentarsi pure lei ai carabinieri. Di Prato della Valle a Padova per fare denuncia, sempre contro il bel Mauro, figlio della stilista amica della presidente. Anche quella volta lui negò ogni responsabilità. Ma poi lo scorso gennaio ha patteggiato un anno e 4 mesi, sempre con risarcimento. Prosciolto, invece, in un’indagine relativa alla detenzione di materiale pedopornografico trovato nel suo computer dopo l’avvio delle altre due inchieste. Denunciato per competenza a Venezia, fu provato che le immagini provenivano dagli Stati Uniti, ma assolutamente a sua insaputa.
Casting per sfilate Nel 2016 patteggiò altri 16 mesi dopo la denuncia di un’altra aspirante modella