“Salvini patisce la Meloni molto più che le sardine”
Lorenzo Pregliasco “La vera competizione è a destra”. Per la prima volta la leader di FdI supera il leghista nei sondaggi di gradimento
Quasi
due punti e mezzo persi negli ultimi 30 giorni dalla Lega e un crollo di 8 punti nel gradimento personale. Secondo l’ultimo sondaggio di Ipsos, pubblicato sul Corriere della Sera, novembre è stato un mese nero per Matteo Salvini. Il suo partito resta nettamente al primo posto con il 31,9%, ma la progressione del consenso salviniano sembra aver subito un altro arresto (dopo la caduta di questa estate).
Ne abbiamo parlato con Lorenzo Pregliasco, analista politico e fondatore di YouTrend. “Anche nella ‘supermedia’dei sondaggi elaborata sul nostro sito – spiega – si registra una flessione della Lega, anche se in termini inferiori rispetto a quelli di Ipsos: dal 33,5 al 32,7%, il partito di Salvini perde quasi un punto anche per noi. Si spiega in parte con un’oscillazione naturale del consenso, ma c’è anche altro”.
Il movimento delle “Sardine” ha contribuito a far cambiare la percezione del capo della Lega?
Non credo. Penso che le “sardine” possano contribuire sul piano locale a rimobilitare gli elettori di sinistra, ma non a sottrarre consenso a Salvini. Di sicuro producono una nuova polarizzazione tra gli schieramenti politici e mettono al centro dello scenario politico la figura di Salvini. Come fecero a loro tempo i movimenti contro Berlusconi, come “girotondi” e “popolo viola”.
Allora come si spiega la flessione di Salvini?
Credo che in questo momento stia pagando la competizione a destra che si è creata con Giorgia Meloni. Per la prima volta nel sondaggio di Ipsos la fiducia personale nella Meloni è più alta di quella di Salvini. La crescita di Fratelli d’Italia ( che per Ipsos sale in doppia cifra al 10,6%, nd r ) compensa, o quasi, la flessione della Lega. Una parte dell’elettorato di destra si sta spostando su di lei.
Perché?
Rispetto a Salvini, ha il vantaggio di non avere alle spalle una crisi di governo: Meloni è rimasta sempre all’o pp os izione, nel suo percorso mancano gli elementi contraddittori che potrebbero aver contribuito all’appann amento del consenso del leghista. E poi la Meloni è brava in tele
Lei ha il vantaggio di essere rimasta all’opposizione: non ha alle spalle una crisi di governo