Un Monte di perdite statali: crediti dubbi e incognite legali
Il rapporto costi-ricavi al 30 settembre contro il 56,4% del 2016
Miliardi di euro: le minusvalenze su crediti dubbi e i rischi legali che arrivano dai conti della banca senese
La quota Mps in mano allo Stato che perde oltre 4,5 miliardi sui 5,39 della ricapitalizzazione vinta: in sostanza il Tesoro azionista di Mps cederebbe a se stesso, attraverso Amco, i crediti dubbi del Monte. Il tutto pare non solo un gioco di prestigio ma soprattutto un aiuto di Stato.
ALTRE CRITICHE si focalizzano sulla governance del Monte. Giuseppe Bivona di Bluebell Partners nei giorni scorsi ha mandato una lettera di fuoco al cda e ai sindaci di Mps, al presidente del Consiglio Conte e alle commissioni Finanze di Camera e Senato. Bivona scrive: “A oggi il presidente del Monte Bariatti, il vicepresidente Turicchi, l’ad Morelli, il presidente del comitato remunerazione Kostoris, il presidente del collegio sindacale Cenderelli e il sindaco Salvadori, che è a processo, non possono essere ritenuti sufficientemente estranei o distanti” dalle vicende dei derivati Alexandria e Santorini stipulati con DB e Nomura “in quanto in carica (Bariatti, Turicchi, Kostoris, Cappello, Cenderelli, Salvadori) in almeno uno dei periodi interessati agli illeciti contestati a DB e Nomura o in carica come responsabile finanziario, vicedirettore generale e preposto ai documenti contabili (Morelli) quando nel 2009 fu eseguita l’operazione con Nomura. Persino la società di revisione E&Y oggi è la stessa che ha accertato la ‘conformità’ dei bilanci 2011-2015” sui quali è in corso il processo a Profumo, Viola e Salvadori. “La continuità” della governance di Mps è “il vero vulnus”, conclude Bivona.