Tangenti, indagati l’imprenditore amico di Giorgetti e il forzista Sozzani
“La mensa dei poveri” Claudio Milanese iscritto nel registro per traffico di influenze illecite col deputato di FI, Diego Sozzani
Nino Caianiello, il presunto grande puparo delle tangenti in Lombardia, di lui parlava così: “Milanese non puoi non tenerlo buono perché è l’unico che sul territorio (di Varese) ha un’incidenza politica, sociale ed economica, ’sta cosa mettetevela bene in testa eh!”. Il riferimento è a Claudio Milanese, attivo sia nel settore dei rifiuti sia in quello dell’energia. Milanese, poi, porta in dote una storica amicizia con Giancarlo Giorgetti, numero due della Lega nonché ex sottosegretario a Palazzo Chigi. Milanese oggi è indagato dalla Procura di Milano per traffico di influenze illecite. L’accusa viene contestata nell’ambito dell’inchiesta Mensa dei poveri del 7 maggio scorso.
Parola di “Jurassic Park” ”Lui è l’unico che sul territorio di Varese ha un’incidenza politica, sociale ed economica”
L’ISCRIZIONE riguarda una serie di conversazioni con il deputato di Forza Italia, Diego Sozzani, anche lui indagato per lo stesso reato. Si tratta di intercettazioni sul cui utilizzo deve ancora esprimersi la Camera. Il tutto si consuma nel dicembre 2018, con Caianiello e Sozzani che si recano in visita da Milanese. L’obiettivo, come immortalato dalle intercettazioni, è chiaro: dare una mano all’imprenditore sui tavoli romani, in particolare su quelli di Anas dove Milanese incontra difficoltà. È in questo frangente che emerge l’amicizia tra l’imprenditore e Giorgetti. Al tavolo i tre discutono di varie operazioni. Poi Milanese dice: “Adesso prendete un attimino una ritualità”, riferendosi al rapporto tra Sozzani e un suo socio. Sozzani specifica: “Volevo fare un discorso, senti anche tu Nino”. Milanese lo anticipa: “Consulenziale!”. Caianiello taglia corto: “Il dare e l’avere”. Aggiunge Sozzani: “In modo che voi siate soddisfatti”. Annota la Finanza: “Milanese afferma che il contratto giustificativo d’incarico di Sozzani verrà predisposto tramite la società capogruppo Risorse ecologiche Srl”. Il quadro, secondo i pm, configura il reato di traffico di influenze. Anche se, al momento, il contratto di cui si parla non è ancora stato trovato. Con l’iscrizione di Claudio Milanese nel registro degli indagati si chiude il cerchio giudiziario delle figure vicine a Giorgetti, così come emerge dall’indagine di Milano.
Prima di Milanese a finire sotto accusa per corruzione era stato Paolo Orrigoni, proprietario dei supermercati Tigros. Nota anche qui la vicinanza tra mister Tigros, già candidato leghista al Comune di Varese, e Giorgetti. Non solo. Seguendo questo filo di rapporti, gli inquirenti hanno tratteggiato la spartizione di poteri tra Forza Italia e Lega in provincia di Varese. Ecco, allora, da un lato Nino Caianiello che secondo l’accusa punta a fare il jack pot sulle nomine politiche nelle varie partecipate e dall’altro gli uomini del Carroccio che, allo stato in modo lecito, giocano su altri tavoli, in particolare quelli delle banche e della fondazioni, anche grazie al rapporto con Giorgetti (non indagato). Questo il nuovo fronte dell’indagine che allo stato non ha tracciato una rilevanza penale. A corroborare l’ipotesi una intercettazione inedita messa agli atti. E dalla quale emergono le mire di Giorgetti (poi disattese) sulla Fondazione Cariplo (non indagata). Ne parla Caianiello il 10 ottobre 2018. Lo fa anche con l’indagato Carmine Gorrasi, ex segretario provinciale di FI a Varese.
SI DISCUTE del futuro della Fondazione dopo che il presidente Guzzetti lascerà l’incarico. Dice Caianiello: “Giorgetti su questa cosa ci ha messo la (…). L’uomo di Giorgetti all’interno è Andrea Mascetti”. Si tratta dell’avvocato varesino (non indagato) recordman di incarichi, il cui nome è citato nell’audio dell’hotel Metropol alla base dell’indagine Russiagate, su Gianluca Savoini e i presunti 65 milioni di dollari da girare alla Lega. Mascetti, infatti, è nel cda di Intesa Russia. Nella Fondazione Cariplo, tra gli azionisti di Intesa, Mascetti sta nella Commissione centrale di beneficenza. E con la Fondazione, per la parte privata, ha avuto un rapporto lo stesso Paolo Orrigoni. Conclude Caianiello: “Mascetti mi ha fatto andare a parlare con Orrigoni per la Fondazione perché c’è quella del varesotto che a novembre ci sono le nomine”. Per gli inquirenti questa è la bilancia dei poteri tra FI e Lega a Varese.