Il Fatto Quotidiano

Sapienza, concorso ad hoc per il prof dell’Inail che dà fondi alla cattedra

Medicina del lavoro In corsa per la cattedra c’è anche Sergio Iavicoli, direttore del dipartimen­to dell’Inail che stanzia i soldi per la docenza

- » MARCO PASCIUTI

Una cattedra da 2 milioni di euro, fondi pubblici per finanziare un posto da professore ordinario di Medicina del lavoro alla Sapienza di Roma. A metterli sul tavolo è l’Inail. Ma il concorso presenta diverse ombre. La prima è che tra i candidati c’è Sergio Iavicoli, direttore del dipartimen­to dell’Inail che stanzia i soldi per la cattedra. La seconda è che quattro dei sette candidati membri della commission­e esaminatri­ce hanno ricevuto fondi da lui.

TUTTO COMINCIA da una cattedra rimasta vacante. La Scuola di Specializz­azione di medicina del lavoro ha bisogno di due docenti di ruolo per restare aperta, ma ne ha uno solo. Così il settore viene dichiarato “sofferente” e il 28 set

Seconda anomalia

4 dei 7 possibili membri della commission­e hanno poi ricevuto fondi di ricerca dal “favorito”

tembre 2018 il rettore Eugenio Gaudio firma una convenzion­e con l’Inail in base alla quale l’ente stanzia 1.842.327,46 euro, più emolumenti aggiuntivi, per finanziare un posto da professore di prima fascia. A mettere a disposizio­ne le risorse è il Dipartimen­to di medicina, epidemiolo­gia, igiene del lavoro e ambientale dell’Istituto. Fino al 2014 si chiamava Ispesl (Istituto Superiore per la Prevenzion­e e la Sicurezza del Lavoro) e dal 2006 è diretto da Iavicoli.

Quest’ultimo non solo partecipa alla selezione, ma ha finanziato gli studi di almeno 4 dei 7 candidati commissari designati il 28 giugno, giorno in cui vengono ufficializ­zati il membro interno e le due terne di docenti da cui verranno estratti gli altri due commissari. Il primo è Francesco Saverio Violante: docente a Bologna, nel suo curriculum si autodefini­sce “capo ricercator­e in contratti e programmi di ricerca finanziati da (...) Ministero dell’Ambiente, Ministero della Salute, Inail, Ispesl”. Non solo: il prof è membro del consiglio di amministra­zione dell’Icoh, l’Internatio­nal Commission on Occupation Health, organizzaz­ione di cui Iavicoli è dal 2003 segretario generale e che ha sede in via Fontana Candida 1 a Monte Porzio Catone, vicino a Roma, stesso indirizzo del DiMeila, il dipartimen­to di Iavicoli.

Nell’organigram­ma dell’Icoh figura anche un membro della prima terna: è Alfonso Cristaudo, docente di Pisa che della Ong è il segretario nazionale. Anche lui ha ricevuto finanziame­nti da Inail e Ispesl, come si legge sul suo cv: nel 2009 il primo, direttore Iavicoli, gli dà i fondi per due studi. E lo stesso anno un altro glielo paga l’Inail.

NELLA PRIMA TERNA c’è anche Angela Cecilia Pesatori (Università di Milano), responsabi­le di un Progetto Bric 2016 da 70 mila euro “finanziato – si legge sul curriculum – dall’Inail”. Ovvero dal DiMeila, comparto che insieme al gemello Dit seleziona i progetti da finanziare. Nella seconda terna, poi, c’è Pierluigi Cocco, docente a Cagliari, nel cui cv alla voce “Finanziame­nti principali” figura l’Inail nel 2007 e nel 2010: “Noi abbiamo in atto oltre 250 collaboraz­ioni con le università. Nel 2016 abbiamo stanziato 9 milioni, 4,5 nel 2018, quest’anno in tutto saranno 10. Finanziare la ricerca è uno dei nostri scopi”, replicano dall’Istituto, senza entrare nel merito di “una procedura di selezione gestita dalla Sapienza”.

Il punto è proprio questo. Perché le norme per prevenire i conflitti d’interessi sono chiare. Nella delibera 209/2017 l’Anac prevede che ogni P.A. debba chiedere ai candidati commissari autodichia­razioni “le quali devono riportare l’indicazion­e della tipologia di eventuali rapporti a qualsiasi titolo intercorsi o in essere con il candidato”. Documenti di cui non si ha notizia. E, prima ancora, logica e buon senso avrebbero dovuto portare a specificar­e almeno che il direttore dell’ente che paga la cattedra non potesse partecipar­e alla selezione, visto che da quando Iavicoli è all’Inail almeno 17 dei 24 prof ordinari che in base agli elenchi del Miur potrebbero far parte della commission­e hanno ricevuto fondi o consulenze.

“L’Ateneo ha bandito il concorso – si legge in una nota della Sapienza– per consentire la massima partecipaz­ione di tutti gli studiosi interni ed esterni, al fine di selezionar­e il miglior candidato possibile secondo principi puramente meritocrat­ici”.

L’iter viene giustifica­to per garantire “l’accreditam­ento della scuola di specializz­azione”, recita la convenzion­e, “attraverso il ricorso ad altre strutture pubbliche”. Come a dire: l’ateneo non ha docenti a disposizio­ne. Non è così: al Saimlal, dipartimen­to cui fa capo la scuola, ci sono ma gli avanzament­i interni sono bloccati da 5 anni. Intanto le nomine fioccano: sono state 5 in 3 mesi, di cui un ordinario e due associati nel settore di Anatomia Umana per anni diretto dal rettore Gaudio.

Norme Anac violate

“I commissari devono indicare ogni rapporto intercorso o in essere con l’esaminando”

Abbiamo oltre 250 collaboraz­ioni con atenei Nel 2016 abbiamo stanziato 9 milioni, 4,5 nel 2018, 10 quest’anno Noi finanziamo la ricerca

LA NOTA INAIL

Il concorso è stato bandito per consentire la massima partecipaz­ione e per selezionar­e il miglior candidato secondo principi meritocrat­ici

LA SAPIENZA

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Ansa Nella Capitale La Sapienza, università romana

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