Neofascisti di Forza Nuova pestano due giornalisti
Per omaggiare i loro “caduti” i neofascisti pensano bene di usare le maniere tradizionali: l’aggressione squadrista e l’ intimidazione. Due giornalisti dell’ Espresso, Federico Marconi e il fotografo Paolo Marchetti, hanno subìto calci, schiaffi e si sono visti prendere cellulari e portafogli per essere identificati e cancellare foto e video della manifestazione.
Tutto sotto lo sguardo delle forze di polizia che si sono fatte attendere prima di intervenire. Forse era così importante cancellare foto e video perché in quei fotogrammi appare Giuliano Castellino, il coordinatoreromano di Forza Nuova ( nella foto), che però è sottoposto a regime di sorveglianza speciale. Nonostante questo provvedimento, era libero di muoversi tra i militanti nostalgici, che si erano dati appuntamento al cimitero Verano per la commemorazione delle vittime, due attivisti del Fronte della gioventù, della strage di Acca Larentia uccisi 41 anni fa. Sarebbe stato proprio Castellino, da poco uscito dai domiciliari dopo una condanna per una truffa da 1,3 milioni di euro ai danni del Servizio sanitario nazionale, ad aggredire Marconi afferrandolo per il collo e a “perquisire” il cronista prendendogli cellulare e portafoglio insieme a un militante di Avanguardia nazionale al grido dib attaglia“L’ Espresso è peggio delle guardie ”. Il grande punto interrogativo è: se Castellino è sorvegliato speciale, perché era lì a muoversi impunemente? Sui social esponenti politici, cittadini e giornalisti chiedono l’intervento del ministro dell’Interno Salvini che risponde all’appello: “Il posto giusto per chi aggredisce è la galera. Uno di loro era sottoposto a sorveglianza speciale? Chiederemo perché era in libertà, a giorni saranno disponibili mille braccialetti elettronici per sorvegliare persone che non devono andare in giro”. Ma non si è espresso sulla matrice politica dell’accaduto.