“Non si aiuta chi è in difficoltà con il condono”
Commercialisti critici. Bellavia: “Mai visto un povero con 500 mila di cartella”
“Sono
entrate una tantum, si demoralizza l’amministrazione, la compli ance dei contribuenti precipita a zero: se le tasse sono un optional tanto meglio chiuderla, l’Agenzia delle entrate”. Il giudizio dell’ex ministro del Tesoro e delle Finanze, Vincenzo Visco sulla “pace fiscale” che si sta delineando nello scontro 5Stelle e Lega può sembrare ironico. Ma la preoccupazione che traspare è evidente.
“Il condono di sanzioni, interessi e adesso anche dell’imposta è inaccettabile – scuote la testa Visco - se poi lo si estende anche ai contenziosi in atto si da il messaggio che l’attività dell’a m mi n i- strazione è inutile, tutto per dare il segnale che il Fisco non è il momento in cui lo Stato moderno esercita la sua autorità ma una cosa discutibile e opinabile”.
SI PENSAanche di allargare il raggio d’azione del concordato con adesione. “C’è già possibilità di confronto con l’Agenzia delle entrate su tutto quello che riguarda l’interpretazione giuridica e la base imponibile, ma nessuna discrezionalità ci può essere sul quantum – ribatte l’economista – perché così si apre una strada pericolosissima di abusi, corruzione e pressioni politiche: i Cinquestelle ci devono spiegare se il loro impegno per la legalità si ferma quando si tratta di tasse”. “Quando vedo condoni in giro mi girano le balle” mette subito in chiaro il dottore commercialista Gian Gaetano Bellavia. “Il vero problema sono la complessità degli adempimenti che comporta un dispendio di energie mostruoso e la pressione fiscale che è elevatissima – rileva Bellavia - fare un altro condono per esigenze di ottenere consenso da chi evade invece è inaccettabile: come la voluntary disclosure, che ha permesso a un sacco di gente di regolarizzare proventi da reato infiniti”. La Lega vuole un provvedimento che dia una mano a chi non ce la fa a pagare le tasse. “Se non ce la fa a pagare gli fai le di- lazioni, se vuoi aiutare qualcuno fai cose selettive non generalizzate – ribatte Bellavia - chi ha cartelle da un milione è in difficoltà? Magari quello da 10 mila euro lo è, ma non ho mai visto un povero con una cartella da un milione o da 500 mila euro”. Forti preoccupazioni vengono anche dal dottoressa commer- cialista Laura Del Santo, sommersa anche lei dagli adempimenti di fine d’anno e della coda della rottamazione precedente.
“Intanto in questo periodo di limbo da qui alla legge di stabilità c’è il rischio che nessuno aderisca agli accertamenti con adesione e che si smetta di pagare le ultime ra- te, ne mancano tre fino a febbraio sulle cinque previste, del l’ultima rottamazione” osserva Del Santo. Il motivo è evidente: “Si aspetta la pace fiscale che è molto più conveniente, visto che abbatti anche l’imposta”.
UN NUOVOricorso a un condono la convince? “In generale non è giusto perché vedo gente che si indebita per pagare le imposte e invece quelli che non pagano si ritrovano pure a chiudere la partita con il fisco versandone un quarto, certo contro un monte di debiti inesigibili per lo Stato è meglio di niente, ma poi la cuccagna finisce”.