Qui! Group è a un passo dal fallimento
Il giudice potrebbe negare l’amministrazione controllata. Migliaia di creditori in fila
Si fa sempre più nero il futuro dei lavoratori della Qui! Group e delle imprese che sono in attesa di recuperare dalla società genovese che distribuisce i buoni pasto cifre che arrivano a superare 50mila euro per un totale di almeno 32 milioni di euro. Durante l’udienza davanti al tribunale civile di Genova, la Procura – che indaga sulle pesanti difficoltà economiche dell’azienda guidata da Gregorio Fogliani – ha presentato istanza di fallimento dopo che Qui! Group lo scorso 8 agosto aveva invece richiesto l’ammissione all’amministrazione straordinaria ai sensi della legge Prodi-bis. Ora il giudice Daniele Bianchi dovrà valutare il piano di ristrutturazione della società e decidere se concedere o respingere la richiesta dell’a mmin istr azio ne controllata con la nomina di un commissario straordinario che dovrà gestire la vertenza per e- vitare il fallimento, salvaguardare oltre 600 posti di lavoro e tentare in qualche modo di pagare migliaia di bar e ristoranti in tutta Italia. Nel caso, invece, il giudice accogliesse la richiesta dei pm scatterebbe la procedura fallimentare motivata dal grave stato di insolvenza.
Il bubbone dei buoni pasto Qui! Ticket è esploso il 13 luglio quando la Consip (la centrale acquisti del Tesoro) ha revocato la convenzione che legava 5 Regioni ( Piemonte, Liguria, Valle d'Aosta, Lombardia e Lazio) alla società per “reiterato, grave e rilevante inadempimento delle obbligazioni contrattuali” rendendo carta straccia i ticket in possesso di quasi un milione di dipendenti pubblici, forze dell’ordine e ministeriali compresi.
DAL 6 AGOSTO, a subentrare nella gestione dei due lotti del bando Consip da 388 milioni di euro vinto da Qui! Group nel 2016 con un’offerta inferiore di quasi il 20%, è la multinazionale francese Sodexo che, complice il mese di agosto, comincerà a emettere i ticket solo dalla prossima settimana; buoni che quindi, tecnicamente, arriveranno ai lavoratori dal prossimo mese. Poi a dicembre si chiuderà la nuova gara “Buoni Pasto 8” della Consip che assegnerà un miliardo di euro per i nuovi buoni cartacei ed elettronici della Pubblica amministrazione.
La Qui!Group, che ha sempre negato di avere problemi di solvibilità, ha smesso di rimborsare gli esercenti già da fine 2017 sostenendo di essere a sua volta in attesa di arretrati milionari da parte dello Stato. Eppure il gruppo, che ha chiuso il 2017 con 560 milioni di euro di ricavi consolidati, nel
2016 aveva già registrato debiti per 191 milioni di euro (di cui 68 milioni verso i fornitori e 105 milioni verso le banche). Tanto che la sottoscrizione di un bond da 50 milioni di euro con un fondo americano, secondo gli addetti ai lavori, sarebbe servito solo per arginare una crisi sistemica che, tuttavia, non gli ha impedito di partecipare al più importante bando Consip per la fornitura di ticket. La società genovese è l’unica italiana delle 7 sorelle dei buoni pasto a dividersi un mercato da circa 3 miliardi di euro. Ora, ad essere sull’orlo del fallimenti ci sono anche centinaia di esercenti, titolari di bar, ristoranti e pizzerie “che potrebbero abbassare la serranda e non riaprirla più a causa dei mancati rimborsi della Qui!Group ”, denuncia la Fipe (la Federazione dei pubblici esercizi). Mentre dai sindacati arriva un appello al giudice: “Valuti con l’istanza di fallimento, perché significherebbe l’immediata perdita di posti di lavoro per tutti i dipendenti della Qui!Group ”, chiede Silvia Avanzino della Fisascat Cisl Liguria.
Il bubbone
A luglio Consip ha scaricato la società ligure che eroga i ticket ai dipendenti pubblici