Il manager: “Ai familiari chiedo di aspettare la magistratura”
“Contano i test. Quelli sul Morandi erano stabili”
Paolo
Berti è il direttore centrale 'operations' di Autostrade. Da lui dipende la direzione che si occupa della sicurezza dell’intera rete e quindi del Ponte Morandi. Ingegnere come si spiega quel che è accaduto?
Sono scioccato perché il Polcevera è uno dei ponti più controllati. Tutte le osservazioni lo davano in buono stato di salute.
Cosa è mancato?
C'è un'inchiesta in corso che cercherà di capire cosa è accaduto. Anche i nostri tecnici sono al lavoro. C'era il progetto di fare questa manutenzione straordinaria per allungare la vita utile del ponte e sistemare i due stralli, quello che è caduto e quello che non è caduto. Avevamo fatto l’appalto a maggio. Perché non vi siete accorti che il ponte e lo strallo in particolare potevano cedere?
Lo strallo era verificato sia dal punto visivo, sia con un metodo specifico che permette di capire lo stato di usura e corrosione dei tiranti. I risultati erano stabili.
Eppure il ponte è caduto... Ora dobbiamo fare i sopralluoghi e analizzare i materiali. Le macerie parlano davvero ma su tutti i difetti: sullo stato di invecchiamento dei materiali ma anche su come il ponte è stato costruito. Può darsi che si rivelino difetti non noti.
Sta dicendo che è tutta colpa del progettista Morandi e della società che l'ha costruito nel 1965?
No. Dico solo che non è detto che ci sia una causa unica, da attribuirsi solo alla manutenzione. Io non sono sicuro. Purtroppo quando muoiono 43 persone può esserci una combinazione di più fattori. Aspetto che ci diano l'accesso ai luoghi per fare tutte le verifiche sui materiali e su come è stato costruito il ponte.
I giornali hanno pubblicato stralci dello studio del Politecnico di Milano coordinato dal professor Carmelo Gentile. Proprio sul ' sistema nove', che ha ceduto. Segnalava un problema e suggeriva di fare un monitoraggio. Perché non avete ascoltato l'allarme? Lo studio serviva per intervenire al meglio sul progetto già approvato. La relazione di Gentile indica che i sensori andavano montati e tarati per verificare lo stato vibrazionale durante i lavori e non certo per verificare lo stato di tenuta del ponte e degli stralli. Quello si fa in altro modo e ripeto non c’erano stati risultati negativi. Tenga conto che io ho tremila chilometri di rete e il Polcevera è uno dei 2 mila ponti.
Lei capisce che proprio questo ci fa paura? I vostri monitoraggi dicono che il ponteMorandi è in perfetta salute. Il ponte è venuto giù. Non si poteva fare di più? Magari disponendo un divieto di transito
Non è detto che il crollo dipenda da un’unica causa da attribuirsi alla manutenzione Va verificato come sia stato costruito