Il Fatto Quotidiano

Il manager: “Ai familiari chiedo di aspettare la magistratu­ra”

“Contano i test. Quelli sul Morandi erano stabili”

- » MARCO LILLO

Paolo

Berti è il direttore centrale 'operations' di Autostrade. Da lui dipende la direzione che si occupa della sicurezza dell’intera rete e quindi del Ponte Morandi. Ingegnere come si spiega quel che è accaduto?

Sono scioccato perché il Polcevera è uno dei ponti più controllat­i. Tutte le osservazio­ni lo davano in buono stato di salute.

Cosa è mancato?

C'è un'inchiesta in corso che cercherà di capire cosa è accaduto. Anche i nostri tecnici sono al lavoro. C'era il progetto di fare questa manutenzio­ne straordina­ria per allungare la vita utile del ponte e sistemare i due stralli, quello che è caduto e quello che non è caduto. Avevamo fatto l’appalto a maggio. Perché non vi siete accorti che il ponte e lo strallo in particolar­e potevano cedere?

Lo strallo era verificato sia dal punto visivo, sia con un metodo specifico che permette di capire lo stato di usura e corrosione dei tiranti. I risultati erano stabili.

Eppure il ponte è caduto... Ora dobbiamo fare i sopralluog­hi e analizzare i materiali. Le macerie parlano davvero ma su tutti i difetti: sullo stato di invecchiam­ento dei materiali ma anche su come il ponte è stato costruito. Può darsi che si rivelino difetti non noti.

Sta dicendo che è tutta colpa del progettist­a Morandi e della società che l'ha costruito nel 1965?

No. Dico solo che non è detto che ci sia una causa unica, da attribuirs­i solo alla manutenzio­ne. Io non sono sicuro. Purtroppo quando muoiono 43 persone può esserci una combinazio­ne di più fattori. Aspetto che ci diano l'accesso ai luoghi per fare tutte le verifiche sui materiali e su come è stato costruito il ponte.

I giornali hanno pubblicato stralci dello studio del Politecnic­o di Milano coordinato dal professor Carmelo Gentile. Proprio sul ' sistema nove', che ha ceduto. Segnalava un problema e suggeriva di fare un monitoragg­io. Perché non avete ascoltato l'allarme? Lo studio serviva per intervenir­e al meglio sul progetto già approvato. La relazione di Gentile indica che i sensori andavano montati e tarati per verificare lo stato vibraziona­le durante i lavori e non certo per verificare lo stato di tenuta del ponte e degli stralli. Quello si fa in altro modo e ripeto non c’erano stati risultati negativi. Tenga conto che io ho tremila chilometri di rete e il Polcevera è uno dei 2 mila ponti.

Lei capisce che proprio questo ci fa paura? I vostri monitoragg­i dicono che il ponteMoran­di è in perfetta salute. Il ponte è venuto giù. Non si poteva fare di più? Magari disponendo un divieto di transito

Non è detto che il crollo dipenda da un’unica causa da attribuirs­i alla manutenzio­ne Va verificato come sia stato costruito

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