Contro la Pac europea: il Made in Italy e le quote latte
Se nel capitolo sull’acqua pubblica si avverte la mano del Movimento 5 Stelle in quello sull’Agricoltura è più forte la scrittura leghista. Il capitolo ha una chiara vocazione nazionalista contro la Politica agricola comune (Pac) nei cui confronti il governo italiano “è stato storicamente remissivo”. Occorre quindi rimediare con una “nuova presenza a Bruxelles” per “riformare la politica agricola comune”. L’impegno prioritario è dunque quello di “tutelare le eccellenze del “Made in Italy” e quindi una base agricola di piccole e medie imprese che costituisce il nerbo del consenso leghista. Secondo obiettivo è quello di considerare i Trattati europei con i Paesi terzi come “misti” e quindi sottoposti a ratifica dagli Stati membri.
L’obiettivo più insidioso, però, sembra essere ancora quello relativo alle “quote latte”. A inizio anni 90 gli agricoltori padani produssero più latte di quanto consentito dalla Pac e incapparono nelle multe europee. Si stimano circa 1,3 miliardi di euro da pagare all’Agenzia nazionale per le erogazioni in agricoltura (Agea ). E proprio la riforma dell’Agea è l’obiettivo del contratto. Oltre a essere l’ente destinatario delle multe, l’Agea eroga ogni anno circa 4-5 miliardi di euro provenienti dai fondi europei e destinati alle Regioni. Un obiettivo sensibile.