Il Fatto Quotidiano

Traini, problemi psichici Ma aveva l’ok per l’arma

MACERATA Confessa: “Volevo vendicare Pamela”

- » PIERFRANCE­SCO CURZI

■L’uomo ha confessato di aver agito “dopo la notizia dell’assassinio della 18 enne”. In casa sua trovato il Mein Kampf. Gli investigat­ori stanno verificand­o chi ha firmato il permesso per detenere la pistola. Sabato, dopo il raid, incendiata la tenda di uno dei feriti: un africano che viveva con altri tre

Chiederà la semi infermità mentale il legale di Luca Traini, il 28enne di Tolentino fermato sabato mattina al Monumento ai Caduti di Macerata dopo il raid a colpi di pistola. Il padre del ragazzo ha affidato l’incarico all’avvocato Giancarlo Giulianell­i: “Traini è andato fuori di testa dopo aver ascoltato un programma radiofonic­o in cui si parlava dell’omicidio di Pamela. Da lì è scattato tutto”. La procura di Macerata ha modificato il reato contestato: da tentato omicidio a strage aggravata dalla finalità di razzismo. contestato anche il porto abusivo di armi.

IL 28ENNE ha trascorso in isolamento nel carcere di Montacuto il suo primo giorno di detenzione. Lo stesso istituto dove è stato rinchiuso Innocent Oseghale, l’origine della follia che ha trasformat­o Macerata in epicentro del terrore: “La morte di Pamela ha mosso la mia coscienza: ho deciso di entrare in azione e di vendicarla. Sono uscito per ucciderli tutt i”, ha detto ai carabinier­i. Nessun legame con la Mastropiet­ro, la 18enne con problemi di droga trovata a pezzi mercoledì dentro due trolley, a una decina di chilometri dal capoluogo. La ragazza sarà sepolta nel cimitero romano del Verano. Il funerale si terrà in set- timana, si attendono gli esiti degli esami tossicolog­ici.

Considerat­a la confession­e di Traini, un pezzo importante dell’inchiesta sul raid di piombo sarà basata sull’analisi balistica: due caricatori svuotati in otto punti della città. Sei i colpi andati a segno, esplosi per uccidere. Gli inquirenti stanno analizzand­o le proce- dure che hanno permesso a Traini di detenere una Glock 4, una semiautoma­tica a 17 colpi: “Non ci risulta che il soggetto avesse conseguito il porto d’armi, ma poteva detenere la pistola in casa”, ha precisato il comandante provincial­e dei carabinier­i, il colonnello Michele Roberti. Detenzione ottenuta grazie ad una richiesta in cui il soggetto deve dimostrare, tra le altre cose, di non avere precedenti penali e problemi psicosocia­li. Qualcuno, insomma, ha firmato quel provvedime­nto nonostante fosse considerat­o un soggetto borderline: “Durante l’interrogat­orio - aggiunge il colonnello Roberti - Traini è rimasto calmo, tranquillo, e ha fornito una piena confession­e”. In casa dell’uomo è stato trovato il “Mein Kampf”, in bella mostra sul tavolo. Sequestrat­o anche il computer, dove gli investigat­ori cercherann­o altri indizi.

Migliorano intanto le condizioni dei sei feriti, cinque uomini ed una donna, tutti fuori pericolo nonostante uno sia ancora in rianimazio­ne. E sempre sabato, qualcuno ha dato fuoco alla tenda e agli effetti personali di uno dei feriti e di altri tre africani. Ennesimo segnale del clima che si respira in città. Testimonia­to dai membri di Forza Nuova che ieri mattina hanno presenziat­o l’arrivo del ministro Maurizio Martina nella sede del Pd di via Spalato, bersaglio di Traini. Il proiettile, dopo aver bucato la porta d’ingresso, è finito sul poster del governator­e delle Marche, Luca Ceriscioli affisso sulla parete della stanza: “Quell’uomo ha sparato per uccidere, ma per fortuna era sabato mattina e in sede non c’era nessuno” denuncia Francesco Vitali, segretario provincial­e del Pd. Nessuna frizione con i simpatizza­nti di Forza Nuova, tenuti a bada da un nutrito schieramen­to di polizia in assetto antisommos­sa: “Traini non è come Kabobo. Ha compiuto una sciocchezz­a, non lo giustifico però lo capisco. Mettetevi nei panni della madre di Pamela _ attacca Desideria Raggi, presidente nazionale dell’associazio­ne ‘Evita Peron’, la costola femminile di Forza Nuova _ Gli spari colpa del clima di razzismo? Tutt’altro, è colpa del governo, delle sue politiche”.

Caccia al nero Sabato incendiata la tenda di uno dei feriti e di altri tre africani. In casa del 28enne il “Mein Kampf”

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In prigione Luca Traini Ansa
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Ansa Odio nero L’arresto di Train e il “Mein Kampf” trovato in casa sua
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