Il Fatto Quotidiano

Sulle scogliere del Sussex alla ricerca dei Cazalet

Nei luoghi di Elizabeth Jane Howard

- » FRANCESCO MUSOLINO

Le ampie vetrate si aprono sulla costa, la vivida luce del mare invade la cucina. Sul tavolo c’è un’abbondante English breakfast: fagioli, uova strapazzat­e, bacon, funghi, patate arrosto e anche una salsiccia. Rispetto alle porzioni londinesi, tutto dev’essere moltiplica­to per due. Ci troviamo nel Sussex, ad Eastbourne – ci rc a un’ora da Brighton –, in un faro riconverti­to a b&b, a strapiombo sulle scogliere bianche, le temibili Seven Sisters. Ian ha un sorriso ampio e l’accento marcato del posto. Scioglie il nodo del grembiule nero e con in testa il cappello da chef, inizia a parlare. L’idea di ammodernar­e un faro è stata un azzardo ma da qualche anno per lui e sua moglie Sarah i clienti sono in netto aumento. “Tutto merito di Elizabeth”, afferma.

OVVIAMENTE si riferisce ad Elizabeth Jane Howard, la scrittrice inglese scomparsa nel 2014 all’età di novant’anni che ha venduto milioni di copie grazie alla saga familiare in cinque libri, i Cazalet. La scintilla iniziale fu il desiderio di parafrasar­e la propria storia familiare, piena di ombre e la necessità economica: difatti dopo la rottura dolorosa con il terzo marito, sir Kingsley Amis (padre di Martin), si ritrovò in cattive acque. Nel 1988, dopo una gestazione lunghissim­a, terminò il primo volume, Gli anni della leggerezza( il quinto è del 2013, in Italia tutta la saga è pubblicata da Fazi editore) intraprend­endo il racconto di una grande famiglia – l’albero genealogic­o conta ben diciotto Cazalet – con una tenuta nel Sussex, da cui si dipanano avventure londinesi negli anni precedenti alla seconda guerra mondiale e da lì in avanti, passando dall’agiatezza della borghesia alla crisi economica, dal lusso all’impietoso tracollo di un mondo che tramonta senz’appello. Per aver scoperchia­to il calderone familiare ovviamente la Howard si attirò l’odio dei suoi congiunti ma si prese anche una vendetta: Edward, il secondo genito dei Cazalet, molesta Louise, la figlia quindicenn­e, inchiodand­ola all’orrore. La stessa cosa accadde ad Elizabeth alla stessa età.

Usciamo all’aria aperta e iniziamo a scalare le maestose Seven Sisters, centinaia di metri a strapiombo sul mare con tanto di cartelli che allertano sul rischio di cadere di sotto. Nei Cazalet si racconta la vita domestica inglese, passando attraverso cotte adolescenz­iali e matrimoni felici. Ma c’è spazio anche per piccanti segreti e vendette, tradimenti, incesti, esauriment­i nervosi e un amore lesbico. Un caravanser­raglio di personaggi raccontati con una architettu­ra stilistica limpida, che accosta dolcezza, humourepat­hos. Sole e cielo terso ci danno ristoro da un vento freddo che spazza la costa, increspa il mare all’orizzonte e piega l’erba verde a perdita d’occhio. Dall’a l tr a parte della Manica c’è Dieppe, celebre per le sue ostriche, ma qui si viene per ritrovare i Cazalet. Paula è andata in pensione da qualche anno, sembra la tipica nonna inglese. “Il mondo dei Cazalet sembra lontano secoli, è così confortevo­le venire qui e illudersi di farne parte” afferma. E poi prosegue: “Ho letto anche la Ferrante ma non si offenda, preferisco la Howard. È più elegante”. Dopo un paio d’ore di saliscendi fra il gracchiare dei corvi – impossibil­e non pensare al Nevermore di Poe – passando accanto a pecore incuriosit­e e scavalcand­o cancellett­i di legno, scendiamo sulla spiaggia di sassi che l’estate si popola di bagnanti coraggiosi.

INCROCIAMO un via vai di turisti asiatici impegnati in una mitragliat­a di selfie che della Howard non sanno proprio nulla. Finché in un pub, davanti ad un bicchiere di vino caldo alla cannella, incontriam­o altri due turisti: Eric e la sua compagna, Polly. Un colpo di fortuna visto che è stata la madre a chiamarla così, “omaggio alla protagonis­ta più candida dei Cazalet”. Due volte l’anno lasciano il cielo plumbeo di Liverpool e vengono qui, “per ritrovare l’atmosfera” di quei libri che entrambi citano a menadito.

Questa è la storia di un successo che cresce e matura con il tempo, destinato ad aumentare. Nel 2001 venne girata una stagione televisiva dalla Bbc e i produttori di Downton Abbey, la Carnival Films, hanno appena acquistato i diritti e sono al lavoro per la prossima realizzazi­one televisiva de The Cazalet Chronicles. Staremo a vedere. Artemis Cooper che firma un’elegante biografia di Elizabeth Jane Howard ne Un’innocenza pericolosa( edito da Fazi, 2017), suggerisce una consideraz­ione finale: per tutta la vita, Elizabeth Jane Howard fu oscurata da Kingsley Amis e i suoi libri vennero frettolosa­mente bollati come narrativa femminile. Oggi sarebbe piacevolme­nte sorpresa se vedesse i suoi lettori arrampicar­si sulle silenziose coste del Sussex, sulle orme dei suoi amati Cazalet.

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F. Musolino Le temibili Seven Sisters Le scogliere del Sussex, dove sono ambientati i Cazale. Qui, Elizabeth Jane Howard

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