La gauche svende tutto, anche gli impiegati
Parigi, i socialisti dopo aver messo in vendita la sede storica preparano i licenziamenti
Al 10 della rue de Solférino, a Parigi, è arrivato il momento di svuotare scrivanie e scaffali. Nella sede del partito socialista francese le brutte notizie non arrivano mai sole. Prima c’era stato l’annuncio della vendita della sede storica. Una decisione faticosa ma ineluttabile poiché il Ps, uscito sconfitto e esangue da tutte le ultime tornate elettorali, non può più permettersi di spendere 4 milioni di euro all’anno per la sola gestione del palazzo. Per i tanti dipendenti però, segretari, direttori di gabinetto o addetti alla comunicazione, il peggio deve ancora arrivare. Il Ps si sta preparando infatti a mandarne a casa la metà. Da indiscrezioni di Le Mondetra le 50 e le 70 persone stanno per essere licenziate. I primi licenziamenti sono attesi già nelle prossime ore. Il partito “si sta dissanguando”, ha scritto il quotidiano. All’origine della crisi una serie di batoste elettorali. Prima le presidenziali, con la sconfitta del candidato Benoît Hamon (che nel frat- tempo ha lasciato il partito e ha fondato un proprio movimento, ma di fatto è sparito dalla scena politica).
POI LE CATASTROFICHE legislative che hanno ridotto i deputati Ps a semplici comparse nei ranghi dell’As s em b le a Nazionale (solo 31 contro i 295 degli anni Hollande) e hanno svuotato le casse del partito. Il tesoriere Jean-François Debat ha fatto i conti: a partire dal 2018 e per cinque anni, le sovvenzioni statali, che dipendono direttamente dai risultati alle legislative, passeranno da 28 milioni di euro annui a solo 8 milioni. Una perdita di circa 100 milioni in cinque anni. Vendere la sede di Solférino non basta. Bisognerà anche tagliare posti di lavoro che “costano” 12 milioni di euro all’anno. Il palazzo di 3.000 metri quadrati del settimo arrondissement di Parigi è in vendita da alcuni giorni. Era stato l’ex presidente François Mitterrand a volerlo acquistare nei primi anni 80 per la sua posizione strategica, in uno dei quartieri più chic della capitale, e a breve distanza dall’Assemblée Nationale e dall’Eliseo. Simbolo insomma della vittoria della gauche. Si sa che il palazzo era stato ipotecato durante la campagna per l’Eliseo a favore del Crédit Coopératif, che aveva prestato 8 milioni di euro per finanziare la candidatura di Hamon. Si sa anche che il Ps intende includere nell’atto di vendita una clausola che gli permetterà di restare nei locali di Solférino per ancora sei mesi o un anno, il tempo di trovare una nuova sede. La vendita dovrebbe far entrare nelle casse tra i 50 e i 60 milioni di euro. Una cifra che, per Jean-François Debat, servirà ad “ammortizzare lo choc” ea “preparare il futuro”. Almeno per chi continuerà ad avere un futuro nel partito.
I conti non tornano Dal 2018 e per 5 anni le sovvenzioni statali passeranno da 28 a 8 milioni all’anno