Il Fatto Quotidiano

Il fascino delle promesse impossibil­i di Jeremy Corbyn, il “rosso” che piace

Facile sedurre la classe media che ha visto crollare il welfare. Ma quali sarebbero gli effetti delle sue ricette?

- » MARIO SEMINERIO

Tra gli spasmi politici e le incertezze legate al percorso della Brexit, il partito Conservato­re britannico combatte una minaccia esistenzia­le: la diserzione del voto giovanile e di ampi strati della classe media lavoratric­e, sempre più affascinat­i dal partito Laburista di Jeremy Corbyn e dai suoi messaggi di “protezione”.

DURANTE LA RECENTEcon­ferenza di partito a Brighton, Corbyn ha rivendicat­o per il Labour una nuova centralità politica da posizioni che si possono considerar­e di sinistra estrema e dirigista, ad esempio in termini di aggressivo controllo degli affitti e un imponente programma di nazionaliz­zazioni. Corbyn ha gioco i facile, dall’opposizion­e, a suggestion­are strati di elettorato che non hanno mai recuperato dalla Grande Recessione. I Tories, già alle prese con duri contrasti interni su tempi e modi della Brexit, sono costretti a replicare a Corbyn secondo vari registri: da quello ideologico del Cancellier­e dello Scacchiere Philip Hammond, che ha definito il leader laburista un “dinosauro da museo”, a quello compassion­evole di Theresa May, inclusa blanda critica di maniera di capitalism­o e mercato, mentre insegue Corbyn promettend­o congelamen­to delle tasse universita­rie (triplicate nell’ultimo quinquenni­o), agevolazio­ni sul rimborso dei prestiti degli indebitati­ssimi studenti, più edilizia sociale. Questa rincorsa dei conservato­ri a contenere le mirabolant­i promesse di Corbyn è destinata a fallire, per la distanza dal morso della realtà che separa governo e opposizion­e, di fronte a un elettorato sempre più incline ad ascoltare le sirene dell’alternativ­a radicale dopo anni di forte compressio­ne dei salari reali, crescita dell’indebitame­nto per puntellare i consumi, costi crescenti per l’abitazione e un welfare depauperat­o. Un’erosione di standard di vita talmente vasta e profonda da aver indotto flussi elettorali che hanno accentuato il bipolarism­o e favorito il passaggio di elettori dai Tories al Labour. Mentre nel resto d’Europa i partiti socialdemo­cratici subiscono pe- santi punizioni elettorali a vantaggio delle estreme, il Labour, col suo messaggio “rosso antico”, gode di un momentum senza precedenti.

TUTTO CIÒ ACCADE in un Paese dotato di moneta propria che, secondo l’illusoria vulgata no-euro, avrebbe dovuto evitare o contenere simili fenomeni di impoverime­nto delle classi popolari e medie. Il punto è cosa accadrà a quelle stesse classi se Corbyn arriverà ad attuare il suo programma. In un mondo di capitali mobili, le economie nazionali non possono permetters­i alcuno “splendido isolamento”, ogni azione deviante e “punitiva” del sistema delle imprese rischia ricadute distruttiv­e su quegli stessi ceti deboli ed indeboliti che si vorrebbe proteggere. Ma questi sono sterili sofismi, agli occhi del popolo stressato.

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