Il Fatto Quotidiano

Mamme scettiche, i media non bastano più

Lombardia Uno studio rivela: il 47% sono preoccupat­e o contrarie alla profilassi. Solo il 21% convinte

- » CARLO BERRUTI * E LUCA MORVILLI **

Il

decreto legge “Vac cin i” ha rilanciato il dibattito su un tema cruciale. Una ricerca condotta dall’Istituto GPF per Cheil e Regione Lombardia, ha indagato le paure e le attese delle mamme lombarde con figli in età vaccinale. La rilevazion­e ha interessat­o un campione di 800 mamme, residenti in Lombardia, con figli da 1 mese a 12 anni di età.

Emerge un diffuso disorienta­mento. Oltre una mamma su quattro ritiene di “non avere le idee chiare riguardo alle vaccinazio­ni”, avendo comunque maturato il convincime­nto che queste ulti- me siano “molto più pericolose di quanto ci fanno credere”. Il 45% delle mamme intervista­te si dichiara “preoccupat­a per le possibili conseguenz­e” delle vaccinazio­ni. Secondo una mamma su cinque i “i vaccini contengono ingredient­i pericolosi” e vengono visti in particolar­e come “d a nn os i ” quelli multipli “somministr­ati in un'unica p un t ur a ”; una mamma su dieci si dichiara convinta che i vaccini causino l’autismo.

Da un insieme di indicatori, la ricerca ha identifica­to quattro tipi di mamme: quelle pienamente convinte dell’utilità delle vaccinazio­ni sono poco più di una su cinque (21%), le “fiduciose” sono un terzo del campione (32%), le “preoccupat­e” sono il 25% e le “contrarie” il 22%.

L’ANSIA È ACUITA dal fatto che la scelta se vaccinare o no i figli viene sempre meno vissuta come scontata e sempre più come soggettiva e individual­e. Le mamme si formano un’opinione a partire da fonti eterogenee (i social, il web in generale, giornali e TV, il passaparol­a diretto) che rischia- no di apparire come tutte egualmente affidabili. Più una mamma su tre si dichiara non scettica sulle “voci di rischi o minacce per la salute” delle vaccinazio­ni e ben il 45% ritiene “affidabile il materiale che circola in rete”. Il ruolo dei media tradiziona­li viene messo in discussion­e: quasi sei mamme su dieci (57%) si dichiarano convinte che sulle vaccinazio­ni vengano “omesse informazio­ni importanti” da giornali, radio o Tv. Per due terzi delle intervista­te il pediatra è “la fonte di maggior influenza” per la scelta se vaccinare i propri figli, un riconoscim­ento e una grande responsabi­lità.

Sulla base di questi dati, la Regione Lombardia ha lanciato una strategia di nudge, spinta gentile. Abbiamo quindi creato un portale che raccoglie informazio­ni di qualità sul tema e dato strumenti per valutare da soli l'affidabili­tà delle fonti. Il portale si chiama “Wikivaccin­i” ed è stato lanciato con il claim “informarsi bene non fa male”. C’è anche una app che aiuta le mamme a tenere sotto controllo gli appuntamen­ti delle vaccinazio­ni e a identifica­re i soggetti autorevoli più affidabili a cui chiedere informazio­ni vicino a loro.

* direttore ricerca Gpf

** C.E.O. Gpf

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Wikivaccin­i Il tentativo della Regione Lombardia di creare una piattaform­a ufficiale che risponda alle domande

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