Il Fatto Quotidiano

La guerra tra Colle e Renzi sul dopo-Visco

Matteo prova a silularlo, Mattarella gli ha promesso già il rinnovo

- » GIORGIO MELETTI

Il titolo della serie tv sarebbe “Governator­i disperati”. Ignazio Visco abbandona il testo delle sue Consideraz­ioni finali e parla a braccio. Si difende dall’accusa di non aver fermato lo sgretolame­nto del sistema del credito durante il suo mandato di governator­e della Banca d’Italia, con argomenti deboli come questo: “I casi di cattiva gestione, se non di vero e proprio malaffare, si ripetono purtroppo con una certa regolarità, indipenden­temente da chi sta al governo o guida la Banca d’Italia”. Il significat­o è chiaro, mentre le banche si sfasciavan­o io stavo qui, ma lì c'era il dottor Matteo Renzi.

Il quale segretario del Pd ieri mattina ha dato da par suo il buongiorno al governator­e. Un’ora prima che cominciass­e la rituale lettura delle Consideraz­ioni finali, si è affacciato su Facebook e inopinatam­ente ha citato questo giornale senza chiamarlo “Il Falso Quotidiano ”, ma anzi ra cco mand andolo ai suoi fedeli: “C’è un articolo sul rapporto tra Bankitalia e procure: troppi gli intrecci misteriosi. Ve lo segnalo. Io l’ho trovato interess an te ”. L’en ne- simo missile in direzione Palazzo Koch. Solo pochi giorni fa Renzi aveva definito Visco e colleghi “competenti per modo di dire”.

Lo scontro sulla conferma di Visco, il cui primo mandato di sei anni scadrà a novembre, è aperto. La nomina deve essere condivisa tra il presidente della Repubblica e il presidente del Consiglio, con informale ma consistent­e voce in capitolo del ministro dell'Economia e del presidente italiano della Bce Mario Draghi. Sergio Mattarella – ha fatto sapere il governator­e – gli ha già assicurato il rinnovo del mandato, e l'orientamen­to del Quirinale risulta oggi decisivo stante la debolezza politica di Paolo Gentiloni e Pier Carlo Padoan.

NEL 2011 sulla succession­e a Draghi promosso in Bce i due candidati forti – l'allora direttore generale di Bankitalia Fabrizio Saccomanni, sponsorizz­ato dallo stesso governator­e uscente e dal presidente Giorgio Napolitano, e il direttore generale del Tesoro Vittorio Grilli voluto dall'allora ministro dell'Economia Giulio Tremonti – furono abbattuti dai veti incrociati in favore dell'o utsid er Vis co, che era solo il vice di Saccomanni. Oggi c'è una grande incognita: chi ci sarà a Palazzo Chigi a novembre? Al Quirinale c'è qualche timore. Se fosse già tornato in sella Renzi, o, Dio ne guardi, le elezioni anticipate portassero al governo qualche alieno anche più temibile dell'uomo di Rignano, la strada della conferma di Visco sarebbe in salita. Non è un mistero che Renzi ha già indicato il suo uomo, l'economista Marco Fortis, di tendenza ottimista-renzianist­a dopo essere stato in passato ottimista-tremontist­a e prima ancora prodiano.

Così qualcuno ha suggerito di tagliare corto. Le norme non impediscon­o al Quirinale e al governo di esercitare il

Ora per allora Nell’incertezza su chi sarà a Palazzo Chigi a novembre (scade il mandato), meglio anticipare

potere di nomina del governator­e anche subito, ora per allora, per mettere il secondo mandato di Visco al sicuro da eventuali incursioni renziane o grilline. E non è escluso che il bombardame­nto renziano su Palazzo Koch, condotto con armi non convenzion­ali come l'elogio di un articolo del Fatto , sia teso proprio a prevenire un colpo di mano, e soprattutt­o a dissuadere Gentiloni dal partecipar­vi.

Se Mattarella punta su un nuovo mandato di sei anni a Visco, anche in consideraz­ione di una mancanza di alternativ­e convincent­i, il governator­e uscente non lo aiuta con un'autodifesa incerta e a tratti tentennant­e. Buon ulti- mo, il segretario del Pd fa riferiment­o alla deriva degli anni della crisi. Mentre alcuni banchieri ben noti portavano i loro istituti a “situazioni di di ss est o” ( parole di Visco) sfruttando “posizioni di dominio assoluto (…) e la propria intoccabil­ità per abusi e favoritism­i” (ancora Visco), che cosa faceva la Banca d'Italia?

È QUI CHE il governator­e, annunciand­o una parentesi “meno formale” senza precedenti nell'ingessata tradizione di Bankitalia, ripete il suo lamento già noto: “A fronte di gravi mancanze abbiamo irrogato sanzioni nella misura massima prevista dall’ordinament­o. Nei casi di mala gestio le ipotesi di reato sono state segnalate all’a ut or it à giudiziari­a con tempestivi­tà, avviando la collaboraz­ione con la magistratu­ra già nel corso degli accertamen­ti ispettivi”. Il punto rimane sempre lo stesso: perché anziché segnalare i reati alle Procure non si sono commissari­ate le banche per “gravi irregolari­tà” come prevede la legge bancaria? Risponde Visco, sempre a braccio: “Da meno di due anni la Vigilanza ha il potere di rimuovere i manager, cosa diversa dal potere precedente, di sciogliere l’intero Cda solo in caso di amministra­zione controllat­a, una situazione che richiedeva il verificars­i di particolar­i condizioni”.

Le particolar­i condizioni sono appunto le “gravi irregolari­tà”. Ci sono banchieri che sono stati arrestati per le gravi irregolari­tà segnalate dagli uomini di Visco ma ritenute da Visco insufficie­nti per il commissari­amento.

 ??  ??
 ?? Ansa ?? Su fronti diversi
Il segretario del Pd, Matteo Renzi e Sergio Mattarella
Ansa Su fronti diversi Il segretario del Pd, Matteo Renzi e Sergio Mattarella

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy