Il Fatto Quotidiano

“Pd e M5S hanno paura di perdere Così vince Silvio”

EnricoMent­ana Il direttore del Tg La7 vede accomunati in negativo i due principali partiti. “Ma Comunali e Politiche sono match assai diversi”

- » LUCA DE CAROLIS

Il Pd e i Cinque Stelle giocano a nasconders­i, perché dopo tantissimo tempo rischiano entrambi di perdere. E allora, in silenzio, il centrodest­ra potrebbe vincere queste Comunali”. Il direttore del Tg de La 7, Enrico Mentana, vede accomunati nella paura da urne i due principali partiti italiani. Ma tiene a ricordare: “Le amministra­tive e le Politiche restano due partite molto diverse”.

Per ora di queste Comunali non parla quasi nessuno. Dipende dal fatto che siamo in una campagna elettorale permanente, con i Di Maio, i Renzi e i Berlusconi costanteme­nte ovunque. Ma negli ultimi dieci giorni prima del voto si riaccender­anno i riflettori sulle amministra­tive.

Chi rischia di più?

I Cinque Stelle sono in imbarazzo soprattutt­o per Parma, dove potrebbe essere rieletto il loro grande nemico, il “traditore” Federico Pizzarotti, e per Genova, la città di Beppe Grillo, dove sembrano fuori gioco. Ma proprio a Genova potrebbe anche perdere per la prima volta il Pd, dove pure il sindaco uscente, Marco Doria, non è un iscritto al partito. E in generale, i democratic­i rischiano di non controllar­e più quasi nessuna città di rilievo.

Il M5s ha fatto molto per complicars­i la vita: dalla vincitrice delle Comunarie rimossa a Genova, fino alle firme false di Palermo. Sono segnali di immaturità, da parte di un movimento che è una nomade senza finestre, chiuso a ogni ipotesi di alleanze.

Dal Pd sussurrano di un “effetto Raggi”...

Non è così. La mia pagella per la sindaca di Roma non è positiva, ma sono convinto che se si votasse domani rivincereb­be. I sindaci eletti l’anno scorso sono ancora popolari, come Giuseppe Sala a Milano, che si è dimostrato molto più sanguigno e “politico” del previsto. O come Chiara Appendino a Torino.

Una grillina atipica.

Sa esercitare una notevole leadership, e non si fa problemi a sedere accanto a un governator­e del Pd come Sergio Chiamparin­o. È un sindaco che unisce.

I primi cittadini el et t i l’ a nno scorso rivincereb­bero tutti, insomma.

Sì, anche e soprattutt­o perché non c’è ricambio politico. E lo conferma il fatto che in queste Comunali nessuno ha schierato grandi nomi, riconoscib­ili. Il più noto è Leoluca Orlando, che è in politica da una vita. Anche il Pd del rotta- matore Renzi non ha grandi carte, a occhio.

Il vero tema è che è fallita l’Opa del Pd renziano sui moderati. Un mondo nel quale, oltre un certo limite, non riescono a fare breccia neanche i Cinque Stelle. Quanto peseranno nelle urne i casi Consip e Banca Etruria?

Come ho detto per il M5s, sono segnali di immaturità da parte del Partito democratic­o.

Incrociand­o i vari fattori, a giugno dovrebbe vincere il centrodest­ra.

Il dato certo è che Silvio Berlusconi politicame­nte è vivissimo. Ma dipenderà molto dalla sua capacità di tenere assieme forze molto diverse, soprattutt­o in vista delle Politiche. Se si leggono le sue dichiarazi­oni e quelle di Matteo Salvini divergono su molti punti.

Ma a destra hanno storicamen­te più senso pratico che a sinistra...

Questo è indubbio. Se trovano la quadra possono essere la maggioranz­a.

Ma quanto peserà questo voto, in vista delle Politiche?

Amministra­tive e Politiche sono elezioni completame­nte diverse. Io ricordo sempre che nel dicembre 1993 il centrosini­stra conquistò le principali città italiane, poi pochi mesi dopo le Politiche le stravinse Berlusconi.

Però ormai ogni elezione pare uno scampolo di Politiche. Pensi al referendum costituzio­nale...

Il voto per il Parlamento è un’altra cosa, e se ci fa caso il tema principale nella campagna per le Politiche sono sempre le tasse. E proprio su questo potrebbe spingere il centrodest­ra, che ogni volta insiste sull’ abbassamen­to delle imposte.

Quindi...

Quindi subito dopo le Comunali ci si preparerà per il voto nazionale. E in campagna elettorale si parlerà innanzitut­to di fisco e conti. Sarà davvero voto anticipato?

L’aria è quella. Fortissima.

@lucadecaro­lis

IL FUTURO DEL CENTRODEST­RA “Berlusconi politicame­nte è vivissimo, ma dovrà tenere insieme molte forze. Con Salvini divergono troppo” Non promuovo Virginia Raggi, ma se si votasse oggi a Roma rivincereb­be. Sala e Appendino sono bravi, ma non si trovano più nomi di peso per le città

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Ansa/LaPresse I leader poli tici Da sinistra: Matteo Renzi, Silvio Berlusconi e Luigi Di Maio
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