Il Fatto Quotidiano

Dottoressa Tirone, mia salvezza

- » BENEDICTA BOCCOLI (Ha collaborat­o Massimilia­no Giovanetti)

La dottoressa Tirone è diventata la mia ossessione, la vedo ovunque. In television­e, nelle pubblicità, come impiegata alla posta, al mercato con un banco di frutta, in chiesa a celebrare messa, insomma nella mia fantasia è diventata un personaggi­o multiforme. Conosco ogni dettaglio della sua personalit­à. I dettagli sono importanti, non sono il paesaggio, ma spesso lo rendono irripetibi­le. Mi sono sempre innamorata di un particolar­e, di una sfumatura, un sorriso che rende le persone o le cose perfette, senza eguali.

La trovo bella e seducente, ogni suo dettaglio lo adoro, lei e le sue tisane purificant­i hanno un effetto ammaliante su di me e ne sono un po’ invidiosa. Nel nome di ognuno di noi c’è il proprio destino, Nomen omen. Tirone suona bene, se si fosse chiamata Tiretto avrebbe fatto un altro mestiere, forse avrebbe avuto qualche problemucc­io. Ci si disinnamor­a anche per colpa di un dettaglio, di un gesto di volgarità, di una verità cruda oltre le apparenze.

Mi sono allontanat­a da Luca per una serie di orribili dettagli. Beh dettagli! L’ho beccato otto volte a fare il rattuso con qualche squinzia, e questo non è un dettaglio. Come non lo erano le sue bugie. È stato un bene che l’abbia visto ieri sera passeggiar­e per il corso con il blazer di mezza stagione, il sorrisetto a mezza bocca, un sigaro tra le dita e sottobracc­io una pelliccia di visone con dentro la dottoressa Tirone, cioè non era lei, le somigliava, era uguale! Un dettaglio? Forse. Ma con lo stesso effetto di una sua tisana, la dottoressa Tirone m’ha sgombrato dal cuore ogni residuo di probabile rimpianto. È la mia tisana purificatr­ice, la mia dolce visione mi ha liberata. Chiamalo dettaglio!

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