Dottoressa Tirone, mia salvezza
La dottoressa Tirone è diventata la mia ossessione, la vedo ovunque. In televisione, nelle pubblicità, come impiegata alla posta, al mercato con un banco di frutta, in chiesa a celebrare messa, insomma nella mia fantasia è diventata un personaggio multiforme. Conosco ogni dettaglio della sua personalità. I dettagli sono importanti, non sono il paesaggio, ma spesso lo rendono irripetibile. Mi sono sempre innamorata di un particolare, di una sfumatura, un sorriso che rende le persone o le cose perfette, senza eguali.
La trovo bella e seducente, ogni suo dettaglio lo adoro, lei e le sue tisane purificanti hanno un effetto ammaliante su di me e ne sono un po’ invidiosa. Nel nome di ognuno di noi c’è il proprio destino, Nomen omen. Tirone suona bene, se si fosse chiamata Tiretto avrebbe fatto un altro mestiere, forse avrebbe avuto qualche problemuccio. Ci si disinnamora anche per colpa di un dettaglio, di un gesto di volgarità, di una verità cruda oltre le apparenze.
Mi sono allontanata da Luca per una serie di orribili dettagli. Beh dettagli! L’ho beccato otto volte a fare il rattuso con qualche squinzia, e questo non è un dettaglio. Come non lo erano le sue bugie. È stato un bene che l’abbia visto ieri sera passeggiare per il corso con il blazer di mezza stagione, il sorrisetto a mezza bocca, un sigaro tra le dita e sottobraccio una pelliccia di visone con dentro la dottoressa Tirone, cioè non era lei, le somigliava, era uguale! Un dettaglio? Forse. Ma con lo stesso effetto di una sua tisana, la dottoressa Tirone m’ha sgombrato dal cuore ogni residuo di probabile rimpianto. È la mia tisana purificatrice, la mia dolce visione mi ha liberata. Chiamalo dettaglio!