LA MUSICA DEL PRESENTE
Viaggio nel mondo dell’artista versatile Thomas Costantin.
Insieme a sua madre ascoltava Moby e i Morcheeba, con il padre i Depeche Mode, mentre con le due nonne è cresciuto tra Madonna, i Queen e i film di Hollywood con Marilyn Monroe. La musica ha sempre fatto parte della vita di Thomas Costantin, classe 1993, nato a Padova e milanese d'adozione, che ha iniziato la sua carriera musicale diventando uno dei dj resident del celebre locale Plastic. «Uno dei miei miti è Nico, di una fragilità incredibile ma piena di grinta, e amo David Bowie, credo che Space Oddity sia uno dei migliori pezzi mai scritti al mondo. Mi affascina lo spazio, l'idea dell'extraterrestre, spesso mi sono sentito così. Ho tutto un mio mondo di riferimento che riesco a comunicare solo attraverso la musica», racconta ad Icon. E siccome la musica è davvero un linguaggio universale, poi sono arrivate le collaborazioni con prestigiosi brand di moda, tra cui Valentino, Gucci, Dior, e le prime produzioni indipendenti sotto lo pseudonimo Tho.Mas. Oggi, però, Thomas Costantin si riappropria del suo nome anagrafico e per la prima volta fa sentire la sua voce, inaugurando un nuovo progetto artistico che lui stesso definisce, «la chiave di lettura di tutto il mio percorso precedente, dal mondo del club alla musica elettronica sperimentale». Berlin, infatti, è il primo singolo scritto e cantato in italiano dall'artista, una riflessione sui cambiamenti a cui siamo stati sottoposti nell'ultimo periodo e, soprattutto, sulla mancanza del viaggio: «La musica per me è sempre stata un viaggio ma oggi definisco i miei nuovi lavori un progetto urbano, in cui racconto quello che si vive all'interno delle città. Ho scritto questo singolo quando ero a Berlino lo scorso luglio, dopo il primo lockdown a causa del Covid-19. Per me è sempre stata la capitale della musica e della notte, dinamica e post apocalittica. Oggi, ovviamente, è una città più silenziosa, dove nei locali si leggono cartelli con scritto “Vietato ballare”, ma l'energia non è sparita. Berlino rimane la città simbolo di quel mondo che ci apparteneva e che tornerà». Musicalmente, un vivace gioco di campionamenti si amalgama alla novità cantautorale, agli inserti lirici e a un immaginario onirico che rivive anche nel video del singolo, ambientato tra la sede del Q Club di Milano e l'abitazione privata di Barnaba Fornasetti. «Ho immaginato un club con flash fulminei e interni completamente rossi, ispirandomi al film Cries and Whispers di Ingmar Bergman. Un luogo-nonluogo abitato da un'attrice di teatro sperimentale, una ballerina di burlesque, un ballerino dai capelli blu», racconta Costantin. «Ho voluto ricreare un microcosmo notturno che abbraccia ogni diversità, perché il mondo del club ha sempre dato la possibilità a chiunque di esprimersi, ballando».