CHE L’INFERNO SI SCATENI
1.850 CV e 500 km/h. Roba da gladiatori del volante.
Supercar? Riduttivo. Hypercar? Già meglio, ma nemmeno questa definizione è sufficiente per descrivere ciò di cui è capace la furia meccanica ideata dagli uomini Bugatti. In attesa di qualcuno che conierà il termine giusto per definire un oggetto di questa caratura, ecco perché è tanto speciale. E non si può non partire dai numeri, che illustrano meglio di mille parole la “sana follia” che si è impossessata degli ingegneri in quel di Molsheim, quartier generale Bugatti.
Se di potenza, coppia e velocità massima avete già letto sopra, tenetevi forte perché il meglio deve ancora venire. Non ci credete? 0,67 kg/CV: è il rapporto peso potenza della Bolide. Ciò significa che ogni CV di potenza si trova a spostare poco più di mezzo chilo di peso. Per capirci, la Bolide batte le Formula Uno, che di CV ne hanno circa 1.000 e pesano 745 kg, per regolamento Fia. Un vero e proprio prodigio, reso possibile dall’utilizzo della fibra di carbonio, del titanio e del magnesio: materiali che alla leggerezza uniscono la resistenza alle sollecitazioni e alle temperature. Sì, perché quando ci si trova su livelli prestazionali così estremi, ogni componente, anche la più piccola vite (che, a proposito, sono di titanio), dev’essere realizzata seguendo gli standard più severi. I freni, per esempio, vantano quattro dischi in materiale carboceramico, su cui lavorano pinze di soli 2,4 kg di peso l’una. Che dire poi dei cerchi? Realizzati in magnesio, pesano soltanto 7,4 kg l’uno quelli anteriori, 8,4 quelli posteriori. Il tutto si ancora a un telaio monoscocca realizzato in fibra di carbonio tramite sospensioni push-rod con ammortizzatori orizzontali. Il meglio della tecnologia dei materiali, insomma, che dà origine a prestazioni al limite della resistenza fisica: al di là dello 0-100 km/h in 2,17 secondi, c’è un altro dato che fa impressione. Sono i 24,64 secondi per completare lo 0-400 km/h.
Lorenzo Rota
Gli amanti del Circuito del Nurburgring, invece, sappiano che le simulazioni Bugatti prevedono che la Bolide girerà sui circa 21 chilometri di quello che è chiamato non a caso “Inferno verde” in appena 5’23”1; tempi alla portata solo delle auto da corsa più estreme, come i prototipi LMP1 che corrono la 24 Ore di Le Mans.
La Bolide rappresenta infine una rivoluzione per Bugatti, marchio da sempre più orientato al concetto di granturismo che a quello di sportività pura; qui, invece, non c’è dettaglio che non sia finalizzato alla deportanza, alla capacità cioè di schiacciare l’auto verso il basso. Un obiettivo perseguito con la grande ala posteriore, ma anche tramite lo studio dei flussi che passano sotto il fondo dell’auto, “sigillandola” all’asfalto.