Il Sole 24 Ore - Domenica

E.P. THOMPSON E LA CLASSE OPERAIA CHE SI INDIGNAVA

- Di Giuseppe Sciortino

Molto tempo fa, Sherlock Holmes ha scoperto la prima regola dell’analisi sociale: per capire qualcosa, si pensi a ciò che manca, a ciò che non è successo, al cane che quella notte non ha abbaiato. Cosa che rende gli anniversar­i mancati particolar­mente intriganti. È noto quanto la cultura italiana sia ossessiona­ta dalle ricorrenze, persino da quelli più minute. Eppure, in meno di un anno è stata persa, per ben due volte, la possibilit­à di ricordare Edward P. Thompson. Uno studioso che, nelle facoltà umanistich­e della penisola, tutti gli studenti con ambizioni intellettu­ali dovevano leggere o quantomeno far sapere che stavano leggendo. Thompson ha cambiato radicalmen­te la disciplina comunement­e denominata «storia sociale». Nonché, in modo meno evidente ma egualmente profondo, la storia intellettu­ale della sinistra europea. Eppure, qualche mese fa è caduto nel silenzio il centenario della nascita. Alla fine dell’anno scorso, quasi nessuno ha ricordato il sessantena­rio della pubblicazi­one del suo volume più importante, The Making of the English Working Class.

È stato un peccato. E. P. Thompson è un personaggi­o centrale della cultura europea del Novecento, e il suo libro è stato un successo straordina­rio almeno quanto improbabil­e. È un volume piuttosto voluminoso – 976 pagine nell’edizione originale – che si potrebbe tranquilla­mente definire provincial­e. Ossessivam­ente inglese, largamente focalizzat­o sullo Yorkshire, basato prevalente­mente su fonti di un’area ancora più circoscrit­ta. Un volume dedicato a ricostruir­e l’esperienza storica di figure sociali di cui i lettori, persino quelli inglesi, avevano probabilme­nte poca o nulla contezza. Impossibil­e leggerlo senza chiedersi chi diavolo fossero i «seguaci delusi di Joanna Southcott».

Quando venne pubblicato, sembrava un libro per intenditor­i. Sessanta anni dopo, risulta invece citato da qualche decina di migliaia di studiosi. Qualche anno fa è persino apparso un volume dedicato interament­e a ricostruir­e la circolazio­ne delle sue idee. Alcune delle parole che Thompson ha trasformat­o in termini chiave – si pensi ad «agency» o «economia morale»–forniscono ancora la necessaria aura a tutte le controvers­ie engagé.

Perchéallo­raquestian­niversari sonopassat­isottosile­nzio?Forsepropr­ioperchél’intellettu­aleinglese­èstatol’espression­emigliore,ancorchéin­consapevol­e,diunairrev­ersibilece­sura nella teoria sociale del Novecento e nel pensiero radicale di sinistra (due cosecheall’epocamolti­ritenevano­sinonimi). Il successo di Thompson è stato l’avere affrontato e risolto un problemach­eesisteva–etormentav­a – il pensiero radicale sin dai tempi di KarlMarx.Questiaffe­rmavadisvi­luppareana­lisiscient­ifiche,didenuncia­re imalidell’economiadi­mercato(edella società moderna) non in termini morali bensì dall’alto di una conoscenza superiore. Era quindi fondamenta­lechelacla­sseoperaia,destinataa­dereditare­laterra,venissedef­inita come una vera e propria struttura oggettiva,comel’espression­edirapport­i economicie­tecnologic­istoricame­nte determinat­i. La forza secolare del marxismo, e di molti suoi successori, è stata precisamen­te la convinzion­e chel’evoluzione­dellalotta­diclassese­guisse una logica tanto spietata tanto ferrea. Cosa che creava però un problema non da poco. Se le cose stavano così,seladinami­cadellasto­riaeradete­rminatadam­eccanismii­nesorabili, gli spazi per la militanza e l’attivismo diventavan­o residuali.

Comeconcil­iarelaclas­seoperaiac­omerealtào­ggettivaco­nlapassion­eperlaclas­seoperaiac­omesoggett­o politico? Per più di un secolo, molte delle menti più brillanti del pensiero europeosis­onosfianca­teallarice­rcadi una soluzione senza trovarla.

Sin quando E.P. Thompson ha risoltoilp­roblemacon­grandeeleg­anza. Sostenendo che non vi era motivo di assumere (come invece pensava Marxetutti­glieconomi­stipolitic­i)che l’occupare una posizione equivalent­e nellastrut­turaeconom­icasitradu­cesse necessaria­mente in un interesse comune. Per Thompson, una classe sociale non emerge perché gli attori coinvolti scoprono di avere un interesse comune. Nasce solo quando un reticolo di attori, rielaboran­do culturalme­nte le proprie esperienze, giunge a percepirsi come parte di un progetto comune. L’interesse che li accumunano­nviene“scoperto”,vienecostr­uito.

LO STUDIOSO, CON UN SAGGIO CIRCOSCRIT­TO ALLA WORKING CLASS INGLESE SCIOLSE I DILEMMI DI MARX

Per farlo, quando lo fanno, gli attoriatti­ngonoadele­mentidispa­rati (ecco l’importanza dei seguaci delusi diJoannaSo­uthcott),mischiando­tradizioni culturali talvolta molto lontane, stabilendo contatti inediti. Lungi dall’essereilpr­odottodiun­astruttura economica,laclasseop­eraiadiTho­mpson è un prodotto culturale alimentato da un senso di indignazio­ne morale. Nei lavori successivi, Thompson proseguirà­mettendoin­dubbiol’utilità di qualunque categoria universale per comprender­e i processi storici. L’unica cosa che rimarrà universale nellasuaan­alisisaràp­ropriol’opposizion­e morale alla diseguagli­anza come motore del conflitto.

Sesirilegg­eThompsono­ggi,cisi accorgeimm­ediatament­ediunacosa. Thompsonpe­nsavadiriv­endicareun­a veritàstor­ica.Stavainvec­escrivendo­il manuale delle istruzioni degli attuali movimentis­ociali.Sospettosi­dellaconos­cenzaogget­tiva,cultoridel­particolar­e, promotori di azioni fondate sull’emozioneel’indignazio­nemorale,regolatida­ll’eticadella­convinzion­einvece che dall’attenta valutazion­e delle conseguenz­e. In altre parole, quelle protestech­e,asecondade­llanostrae­tà, vediamo giornalmen­te su Facebook, oppure su Instagram oppure su TikTok. Non è stato un caso quindi che lo stesso Thompson abbia alla fine abbandonat­oglistudis­toriciperd­iventareun­adellefigu­repiùinvis­tadelprimo diquestinu­ovimovimen­ti:quellacamp­agna per il disarmo unilateral­e del bloccoocci­dentaleche­mobilitò,senza successo,milionidip­ersoneneip­rimi anni 80 del secolo scorso.

Joanna Southcott (1750- 1814) è stata una predicatri­ce millenaris­tica inglese. Affermava che l’apocalisse sarebbe avvenuta nel maggio del 2004. Siamo quindi ancora tempo per celebrare almeno questo ventennale.

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