IL DESTINO DEI FIGLI

Il primogenito di Filippo e Mafalda, Maurizio, non è in Vaticano con i fratelli quando la madre ha occasione per l’ultima volta di abbracciare i suoi adorati figli. Si trova in Germania, come il padre, in quanto arruolato nella contraerea della Wehrmacht. Sopravvive alla guerra e decide di restare nella Germania dell’Ovest, dove si dedica a studi di agraria per poi occuparsi delle proprietà terriere della famiglia. Il suo matrimonio con la principessa Tatiana di Sayn-Wittgenstein-Berleburg (avvenuto nel 1964 e dissoltosi dieci anni dopo) gli dà quattro figli. La primogenita porta il nome di Mafalda e nel 1998 riceve il titolo di “donna più elegante d’Italia”, collaborando con lo stilista Giorgio Armani. Maurizio von Hessen si spegne nel 2013.

Del tutto diversa è la vicenda del fratello minore, Enrico, che sceglie di vivere in Italia. Ha 17 anni quando la madre viene deportata. Dopo la guerra intraprende la carriera di pittore, con discreto successo, tanto da entrare in rapporti con Giorgio De Chirico. Si dedica anche all’attività di scenografo e costumista. Da Mafalda ha ereditato l’amore per la musica e per l’opera, e spesso viene chiamato a lavorare a Milano per il Teatro alla Scala. Nel capoluogo lombardo soggiorna come ospite a villa Necchi Campiglio. Ama trascorrere periodi di vacanza tra Capri e Ischia, quando l’isola è frequentata da intellettuali e artisti, fra cui lo scrittore Alberto Moravia e il regista Luchino Visconti. Il libro Il lampadario di cristallo raccoglie le sue memorie. Muore nel 1999 in Germania, vicino a Francoforte.

Otto Adolf, invece, si dedica allo studio della storia medievale, a Monaco di Baviera. Nel 1973 si trasferisce in Italia, a Pisa, dove gli viene affidata la cattedra di Archeologia medievale, prima di assumere la docenza a Venezia. Muore ad Hannover nel 1998.

Di Elisabeth, l’ultimogenita, si hanno scarse notizie: alla morte della madre ha solo 4 anni. Sposa il conte Friedrich von Oppendorf, a cui darà due figli.